E’ morta a 59 anni, dopo una lunga malattia, l’attrice di origini fiorentine Monica Scattini, che aveva lavorato in parecchi film e serie televisive, sia come protagonista che in parti secondarie. La Scattini, figlia del regista Luigi, aveva avuto l’onore di recitare al fianco dei grandi registi della commedia all’italiana, come Mario Monicelli, Ettore Scola e Dino Risi, ed aveva vinto il Nastro d’Argento nel 1983 con “Lontano da dove”, sua prima parte di rilievo, regia di Stefania Casini e Francesca Marciano e il David di Donatello nel 1994 con “Maniaci sentimentali”, diretta da Simona Izzo. Il suo esordio era avvenuto nel 1974 nel film “Fatti di gente perbene” di Mauro Bolognini. Nata nel 1954, Monica si era trasferita a New York appena ventenne per studiare al prestigioso “Actor’s Studio” di Lee Strasberg; recitò poi, in minuscole parti, in “Toro scatenato” (1980) di Martin Scorsese e in “Un sogno lungo un giorno” (1982) di Francis Ford Coppola, ma, vedendo che negli Usa non riusciva a sfondare, preferì tornarsene in Italia, dove si fece immediatamente notare con, appunto, “Lontano da dove”. Subito dopo recitò con Ettore Scola in “Ballando ballando” (1983), un buon esperimento di film senza dialoghi, in cui recitava la parte della classica bruttina con gli occhiali che nessuno si fila ad una festa da ballo; un ruolo, quello della racchia, che le restò appiccicato per qualche tempo, ma di cui l’attrice, per nulla vanitosa, non se n’è mai curata. Scola la rivolle poi per “La famiglia” (1986), nel ruolo di una zia brontolona, e nel 1988 fece il suo esordio in televisione con “La tv delle ragazze”, in cui si divertiva a ridicolizzare e strapazzare le popolari starlette dell’epoca. Non ha mai disdegnato neppure il cinema più commerciale, recitando anche con Carlo Vanzina. Continuò ovviamente a lavorare con i vecchi leoni (con Dino Risi per “Tolgo il disturbo”, al fianco dell’immenso Gassman, e con Mario Monicelli in “Parenti serpenti”), ma si adeguava immediatamente ai gusti dei giovani registi, appena esordienti negli anni Novanta: Davide Ferrario, che la diresse in “Anime fiammeggianti”, e Simona Izzo, che la volle per “Maniaci sentimentali”. Aveva grande dimestichezza anche con il teatro, comparendo nello spettacolo “Un americano a Parigi” con Christian De Sica, che poi la diresse in “Uomini uomini uomini” e “Simpatici e antipatici”. In televisione aveva sostenuto parti importanti in “Lo zio d’America”, in onda su Raiuno, e nella produzione Mediaset “Elisa di Rivombrosa”. Negli ultimi anni era comparsa anche in “Nine” di Bob Marshall, al fianco di Daniel Day Lewis e Nicole Kidman.