Una violenta sparatoria si è consumata ieri nella cittadina di Uhersky Brod, nell’est della Repubblica Ceca: un uomo armato ha fatto improvvisamente irruzione all’interno di un ristorante situato nel centro città ed ha iniziato a sparare contro i presenti. La notizia è stata divulgata dall’agenza Ctk, che parla di nove morti ed un numero incerto di feriti. Poco dopo, il ministro degli Interni ceco Milan Chovanec ha confermato che i morti della sparatoria sono nove, compreso l’omicida che si sarebbe poi suicidato. Secondo la tv di Stato della Repubblica Ceca, una donna sarebbe stata trasportata d’urgenza all’ospedale in condizioni disperate; sembra inoltre, ma non è stato ancora appurato, che l’aggressore avesse anche preso dei clienti in ostaggio prima di compiere la strage. A sparare sarebbe stato un uomo sui 60 anni affetto da disturbi mentali e residente nella stessa cittadina di Uhersky Brod, situata nella regione della Moravia, nell’est del Paese: lo ha sostenuto il sindaco del centro, Patrick Kuncar. Nel frattempo, sono successivamente emersi altri dettagli concernenti la sparatoria: l’assassino avrebbe annunciato di volerla compiere durante una drammatica telefonata ad una tv locale, prima di uscire in strada, compiere la strage ed infine suicidarsi. L’emittente contattata dall’uomo è la tv privata “Prima”; secondo le testimonianze raccolte, l’assassino avrebbe telefonato ad uno dei giornalisti manifestando l’intenzione di voler compiere il folle gesto: “Sono vittima di bullismo – ha blaterato al telefono – la gente mi fa male e le autorità non risolvono niente, quindi vado a regolare i conti”. Il giornalista contattato ha cercato di tenere al telefono l’uomo per riuscire intanto ad allertare le forze dell’ordine, ma il tentativo è caduto nel vuoto: “Appena si è accorto che stavo cercando di allungare la telefonata e comporre il numero della polizia, l’aggressore ha fatto cadere la linea” ha dichiarato il reporter Pavel Lebduska, che lavora appunto per la tv “Prima”. “Dalla voce – ha aggiunto il giornalista – mi è sembrato molto disperato”.