E’ stato lanciato ieri nello spazio il mini shuttle europeo Ixv: la mini navetta è stata sparata alle 14.40 (ora italiana) dalla base europea di Kourou (Guyana francese) a bordo del razzo Vega. La partenza è stata ritardata di circa 40 minuti a causa di alcuni problemi tecnici relativi alla telemetria, che sono stati comunque risolti in poco tempo; il conto alla rovescia per il test alla capsula europea si era fermato a 4 minuti dal lancio. La capsula Ixv è il primo shuttle europeo in grado di rientrare sulla Terra e si tratta di una missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) della quale l’Italia contribuisce al 40 % con l’Asi (Agenzia Spaziale Italiana). Tutti i test effettuati nella base di Kourou hanno confermato il pieno funzionamento dei sistemi e quindi tutto è proseguito senza scossoni prima e dopo il lancio dello shuttle. Il test è durato un’ora e mezza a partire dal momento del lancio: 100 minuti durante i quali l’Ixv è stata portata in orbita a 412 chilometri di quota ed è successivamente rientrata nell’atmosfera ad una velocità di 27.000 chilometri orari finendo il viaggio con un tuffo nel Pacifico: “E’ unica nel suo genere – ha detto Giorgio Tumino, responsabile dell’Esa per la missione – a metà tra una capsula senza controllo, come le Soyuz usate ancora oggi, ed una navetta con le ali capace di planare, come appunto lo shuttle”. Ixv non ha le ali, ma è riuscita a rientrare a Terra in un modo controllato: con la forma aerodinamica e le due alette posteriori, simili alle ali di un aereo, è riuscita a mantenere la posizione corretta. Il suo primo volo si è concluso tramite l’apertura di un paracadute e il tuffo nell’Oceano, dove è stata recuperata da una nave in attesa. Un primo passo verso l’autonomia spaziale dell’Europa.