Secondo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, la legislatura durerà fino al suo termine naturale, ovvero il 2018. La riforma della Costituzione si sta votando in un’aula del Parlamento semivuota, senza tutte le opposizioni, Lega, Sel, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, e con presenti solo gli uomini della maggioranza. Per il premier si è fatto tutto il possibile dicendo di aver concesso alcune aperture su alcuni temi, ma alla fine non se né fatto nulla. Riguardo a Silvio Berlusconi, si è detto dispiaciuto per la rottura del Patto del Nazareno, ma secondo Renzi, l’ex premier ha cambiato idea troppo volte, spiegando che dopo aver condizionato il passato dell’Italia non gli si può permettere di condizionare il futuro: “Sarebbe stato un errore fermarsi. Le riforme si possono fare anche senza i voti di Forza Italia”, ha detto l’ex sindaco di Firenze. Il Movimento 5 Stelle intanto propone le dimissioni di massa di tutte le forze dell’opposizione per far cadere il governo e far tornare gli italiani al voto con il Consultellum. Carla Ruocco, parlamentare del Movimento 5 Stelle ha spiegato: «Siamo persone non violente e nemmeno amiamo questi gesti plateali. Ma se vediamo che alla fine il governo non ci ascolta, abbiamo chiesto una consultazione anche al Presidente della Repubblica. Se poi il Parlamento deve essere completamente esautorato delle proprie funzioni, allora tanto vale che i cittadini risparmino tutti i soldi che danno». Anche Renato Brunetta, intervistato da Sky TG24, ha riferito che Forza Italia è pronta alle elezioni anticipate, definendo Matteo Renzi “un bullo di periferia”. Ma il premier ha già la risposta pronta che arriva direttamente dal suo profilo Twitter: “Grazie alla tenacia dei deputati terminati i voti sulla seconda lettura della riforma costituzionale. Un abbraccio a #gufi e #sorciverdi”.