Ci sarebbe un altro gommone, per il momento disperso, con un centinaio di migranti a bordo; sembra non avere fine la tragedia avvenuta lunedì pomeriggio al largo dell’isola di Lampedusa, tra le 15 e le 16, quando due gommoni carichi di migranti sono stati travolti dalle onde del mare in tempesta a forza 8. I profughi erano circa 105 su un barcone e 107 sull’altro e di questi solo nove superstiti sono raccolti da un mercantile italiano e sono giunti ieri mattina a Lampedusa scortati da una motovedetta della Guardia Costiera. Ma secondo due dei nove superstiti ci sarebbe un altro barcone affondato con centinaia di dispersi. I morti, in tutto, sarebbero quindi oltre 300; secondo i racconti dei sopravvissuti, sono quattro i barconi che due giorni fa hanno abbandonato le coste libiche per cercare di raggiungere l’Italia, nonostante le condizioni proibitive del mare. Uno, con a bordo 105 migranti di cui 27 morti per il freddo intenso, è stato soccorso da due mercantili italiani; altri due, con 105 e 107 persone a bordo, si sono capovolti per la tempesta e solo nove superstiti sono stati raccolti da un rimorchiatore; invece, non si hanno notizie di un quarto gommone con centinaia di migranti. Alle operazioni di soccorso e di ricerca dei dispersi hanno partecipato le motovedette della Guardia Costiera, che hanno sfidato anche il mare a forza 8 per raggiungere i naufraghi, oltre a un aereo Atr 42 dello stesso corpo. A bordo delle quattro imbarcazioni c’erano anche alcuni bambini e solo tre di loro sarebbero stati tratti in salvo; sul secondo gommone c’erano tre piccoli ivoriani, sui 13 – 14 anni, che sarebbero spariti tra i flutti in tempesta.