Il decreto Milleproroghe del governo Renzi è divento legge grazie ai 156 voti espressi a favore dall’aula di Palazzo Madama. 78 senatori hanno votato contro ed uno solo si è astenuto. Presenti 236 con la maggioranza fissata a 118 voti positivi per il passaggio di Milleproroghe da decreto a legge. L’aula del Senato tornerà a sedersi al tavolo dei lavori il prossimo 3 marzo, alle ore 12. Quella che adesso, dopo aver incassato la fiducia, è diventata la legge Milleproroghe, è passata senza che fosse stato modificato nemmeno una parola del testo approvato da Montecitorio. Secondo Giorgio Santini, capogruppo del Partito Democratico in commissione Bilancio ci sarebbe «una sproporzione nell’esame dei decreti che spesso svantaggia il Senato che i presidenti di Camera e Senato nell’assegnare i decreti stabiliscano in modo vincolante una equa divisione dei tempi». Ecco le più importanti novità inserite nella legge: sfratto, potrà essere sospeso dal giudice fino a quattro mesi per consentire il cambio casa; il regime dei minimi delle partite Iva, torna con la tassazione agevolata al 5% ma solo per tutto il 2015 e in coesistenza con il nuovo regime del 15 per cento, rimangono fermi inoltre, sempre l’anno in corso, gli aumenti dei contributi per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps (27%); debiti con il fisco, si potrà richiedere un piano rateizzato con domanda fino al 31 luglio 2015 per chi è decaduto nel 2014; la tanto attesa riforma dell’esame di abilitazione degli avvocati, entrerà in vigore solo tra 2 anni; titolarità delle farmacie, per 2 anni si potrà ottenere con la sola iscrizione all’albo, ad accezione delle duemila e seicento nuove sedi oggetto del concorso straordinario.