Green Economy ha permesso di stilare una classifica delle regioni italiane più virtuose in termini di ambiente, combinando 21 indicatori di performance riguardanti i principali settori interessati dalla green economy: energia, imprese/edilizia/prodotti, agricoltura, turismo, trasporti/mobilità, rifiuti. E ne sono venuti fuori 10 posti per le regioni che hanno fatto veramente tanto in quei settori, per una volta senza una grande differenza tra Nord e Sud: il primo posto spetta al semi teutonico Trentino Alto Adige, che in più di un terzo degli indicatori (8 su 21) ha dominato sempre le prime 3 posizioni e solamente in 4 indicatori su 21 la regione si è ritrovata al di sotto della classifica. Questo perchè il Trentino ha compiuto le maggiori detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica e risulta primo nella qualità ambientale dei prodotti. La seconda posizione spetta alle Marche, che possiedono la maggior energia a potenza solare – fotovoltaica installata del BelPaese, oltre che il maggior numero nazionale di punti vendita dedicati ai prodotti biologici. Ottimi risultati anche per la raccolta differenziata o gli agriturismi. Terzo posto per la Valle d’Aosta, prima in Italia per energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, carbon intensity e più bassa percentuale nazionale di famiglie che dichiarano sporcizia nelle strade. Ma l’anno scorso le rivelazioni sono state tre regioni del Centro Sud: Abruzzo, Calabria e Basilicata. L’Abruzzo si è meritato il quarto posto in classifica, grazie agli indicatori che lo indicano come la regione con la miglior dotazione di parcheggi e ottima gestione di carbon intensity, agriturismi e smaltimento dei rifiuti nelle discariche. Alla Basilicata è toccato il sesto posto con 6 indicatori su 21, mentre la Calabria ha conquistato l’ottava posizione risultando leader nel biologico e nella superficie agricola coltivata in modo biologico, registrando inoltre un’intensificazione degli sforzi nel settore rifiuti. Pecore nere, agli ultimi posti della lista, sono risultati invece il Lazio e la Sicilia, che figurano come le regioni con la peggior gestione del biologico, del risparmio energetico e dei rifiuti smaltiti in discarica.