Accordi difficili e tempi sempre più lunghi per la Grecia: i ministri delle Finanze dell’Eurolandia si sono riuniti ieri a Bruxelles per negoziare un nuovo salvataggio del Paese ellenico, ormai in preda alla crisi economica più nera. Ma da quello che è trapelato non ci sarebbe da aspettarsi nulla di buono, anche se è ormai abituale ascoltare commenti negativi a proposito della questione greca; nuovo motivo di scontro tra Tsipras e i colleghi europei è il futuro del memorandum di aggiustamento, che sta per scadere a fine febbraio. L’attuale governo di Atene aveva fondato la propria campagna elettorale promettendo la fine del memorandum e un allentamento delle misure di risanamento dei conti pubblici greci, anche se perfettamente consapevole di avere ancora bisogno di denaro dai suoi creditori. Da parte loro, i creditori europei hanno fatto sapere di essere disposti a rivedere i termini del memorandum, ma vogliono delle garanzie, anche perchè la Grecia non può sforare oltre i 240 miliardi di euro già prestati; molti Stati hanno dichiarato di preferire una proroga del programma attuale. A ogni modo, il tempo stringe: a fine mese il memorandum scadrà ed una sua probabile estensione richiederebbe in alcuni Paesi (Germania, Olanda, Finlandia ed Estonia) un voto parlamentare. Insomma, senza un accordo stabile la Grecia rischia una crisi di liquidità; lo stesso ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble si è detto molto scettico sulla possibilità di un accordo: “Mi dispiace per i greci – ha dichiarato ad una radio tedesca – hanno purtroppo scelto un governo che al momento si sta comportando in maniera molto irresponsabile”.