Alle 14 e 52 un nuovo post viene pubblicato sul blog beppegrillo.it. Questa volta il messaggio è direttamente indirizzato agli italiani, anche se indirettamente viene lanciato al premier Matteo Renzi. Nel suo intervento il leader del Movimento 5 Stelle ci va giù pesante parlando dell’ex sindaco di Firenze come un “non politico ma caso umano patologico che andrebbe curato”. L’attacco al Presidente del Consiglio avviene soprattutto sulla questione “Pil”. Il post ha ottenuto in poche ore quasi duemila condivisioni sul social network Facebook. «I suoi familiari – scrive Grillo riferendosi a Renzi – che lo conoscono sin dai tempi degli esordi quando le sparava così grosse alle elementari che i suoi compagni lo chiamavano il “Bomba” sarebbero dovuti intervenire anni fa. Ma ormai è troppo tardi. E’ diventato, Renzie, a sua insaputa. un cleptocrate della verità. Non sa più quello che dice. Non è grave. Per comprenderlo è sufficiente invertire il significato delle sue parole. Leggerlo al contrario. In quel caso tutto diventa chiaro e Renzie è il più sincero degli uomini. Non è un bugiardo, è solo malato di ottimismo pro domo sua».
«Qualche italiano forse si sveglierà – continua l’ex comico – e penserà di essere preso per il culo e non darà la colpa alla malattia da cui è affetto Renzie che lo ha detto ieri per l’Expo a Milano di fronte a coloro che non sono ancora stati indagati o carcerati (pochi ormai). Il 2015 sarà per l’Italia “un anno felix, straordinariamente fertile. Ci sono tutte le condizioni esterne per tornare a correre”. Lo ha detto Matteo Renzi, citando la flessibilità Ue, il piano Juncker, le misure Bce, il calo dell’euro e del petrolio, l’Expo. “Se l’Italia fa l’Italia per bene non ce n’è per nessuno nel mondo. L’Expo non è solo un evento. Non siamo un catering, una mera organizzazione di eventi. Se non siamo rannicchiati può essere una grande occasione per l’identità italiana”. Anno di crescita quindi, ma badate solo se “l’Italia fa l’Italia per bene”. Nessun giornalista gli ha chiesto cosa volesse dire con queste profonde parole: meno corruzione? Meno legami tra politica e ‘ndrangheta? Che la Boschi e la Picierno non facciano le ore piccole e tornino a casa entro mezzanotte? Che la massoneria non inquini i partiti? Ci dica, ci dica».
Riguardo al Pil «a inizio 2014, per Renzie eravamo a +1,6%, a febbraio a +0,6%, a luglio all’1%. Vediamo come è andata a finire nell’ex anno felix 2014: “Confindustria: Pil -0,5% nel 2014, la ripresa dal primo trimestre 2015”. Il Centro studi di Confindustria CSC afferma che se “l’Italia riuscisse a ridurre la corruzione ai livelli della Spagna», il suo tasso di crescita “annuo aumenterebbe di 0,6 punti percentuali”. Ed evoca quasi 300 miliardi bruciati negli ultimi 20 anni a causa della corruzione”».
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