Secondo l’autopsia effettuata sul corpo di Pino Daniele, presso l’obitorio dell’Istituto di medicina legale del Policlinico di Napoli, il cantante è morto per un’insufficienza cardiaca; insomma, più o meno quello che avevano ipotizzato i medici pochissime ore dopo la morte dell’artista napoletano. La conferma è arrivata: il cuore di Daniele, già malato da tempo, non ha retto più alla fatica e agli sforzi a cui il cantautore ancora si sottoponeva. I primi risultati dell’esame autoptico, eseguiti dai consulenti nominati dalla Procura di Roma, hanno anche riscontrato una cardiopatia cronica; non sono state effettuate le prove tossicologiche, non previste dall’indagine. L’autopsia era stata richiesta dai pm romani in quanto è stata avviata, nei giorni scorsi, un’inchiesta per l’ipotesi del reato di omicidio colposo, dopo che la seconda moglie di Pino Daniele, Fabiola Sciabbarasi, aveva rilasciato alcune dichiarazioni che avevano trasformato l’improvvisa morte del cantante in un giallo. L’autopsia sul cadavere è stata svolta dai medici legali Giorgio Bolino e Vittorio Fineschi, seguiti dal cardiologo Giuseppe Ambrosio; i professionisti hanno verificato che il cantautore è stato oggetto di pregressi interventi di rivascolarizzazione miocardica. Inoltre, sono stati effettuati alcuni esami al microscopio ed altri accertamenti di laboratorio, i cui risultati saranno messi al vaglio dei pm nelle prossime settimane. L’autopsia è un primo passo verso ulteriori chiarimenti, secondo i periti nominati dall’ex moglie di Daniele, Luisa Regimenti ed Enrico Marinelli, presenti all’atto istruttorio: “I risultati hanno messo in evidenza quello che ci aspettavamo sulla malattia: una cardiopatia importante ed una condizione di compenso funzionale precaria – ha dichiarato Marinelli – ora bisogna stabilire se nel momento critico in cui Daniele ha avuto il malessere poteva essere soccorso meglio oppure no”.
Gli esami richiederanno 60 giorni. Cardiologo Gaspardone: “Mi aveva chiamato. Stava abbastanza bene”
“Quando ci siamo sentiti stava abbastanza bene, non mi aspetto molto dall’autopsia”. A dirlo, durante la trasmissione Mix24 su Radio 24, è stato Achille Gaspardone, il cardiologo di fiducia di Pino Daniele: “Domenica mi aveva chiamato, aveva solo un senso di malessere, ma non presentava assolutamente l’ansia che si può avere durante una situazione più grave. Era vigile e attento, ho parlato sia con lui che con la compagna e gli ho consigliato di chiamare un ambulanza e andare al primo centro medico; questa è la prassi, anche se il centro medico non dovesse essere dei migliori. Forse avrà chiamato e poi disdetto, come ho detto prima stava abbastanza bene ed era lucido e magari preferiva farsi controllare in un ambiente dove era conosciuto e seguito da molti anni. Poi è precipitato tutto, succede nei casi di forme di ischemia miocardica”. Adesso, gli esami completi saranno pronti tra 60 giorni: sono necessari ulteriori accertamenti sui prelievi per compiere esami istologici e di altra natura, in modo da avere un quadro completo anche della dinamica dei soccorsi. Infine è arrivata anche la conferma della cremazione del corpo dell’autore di “Je so pazzo”, ma ancora non si sa quando sarà fatta.