In Francia non è ancora finita: dopo gli ultimi giorni di terrore e la strage alla redazione del “Charlie Hebdo”, adesso gli inquirenti hanno spostato l’attenzione sul mistero della presunta fuga di Hayat Boumedienne, moglie e complice del terrorista Amedy Coulibaly, ucciso in un blitz della polizia in un supermercato kosher della periferia parigina, dove si era asserragliato, in contemporanea con l’assedio dei fratelli Kouachi nella tipografia di Dammartene – en – Goele. Stando a “Le Parisien”, infatti, la donna potrebbe già trovarsi in Siria: secondo fonti da verificare dei servizi segreti francesi e turchi, la Boumedienne si sarebbe imbarcata il due gennaio su un volo Madrid – Istanbul, insieme ad un uomo il cui fratello è noto ai servizi segreti. Pare che abbia varcato il confine Turchia – Siria lo scorso 8 gennaio, pur avendo un biglietto di ritorno Istanbul – Madrid prenotato per il 9. Da quel momento, di lei si perdono le tracce. Ma queste notizie sono in contrasto con quanto verificato finora, e cioè che la donna è attivamente ricercata dalla polizia per la sparatoria nel kosher di giovedì 8 gennaio. Gli inquirenti non hanno dubbi che fosse lei la donna con cui Coulibaly si è asserragliato in quel supermercato; inoltre, alcuni testimoni avrebbero visto la giovane scendere da un taxi a Parigi in compagnia di Coulibaly, alla vigilia della presa degli ostaggi. Quella mattina di giovedì c’era stata la sparatoria a Montrouge, in cui era rimasta uccisa una vigilessa, e la polizia aveva fatto circolare le foto segnaletiche dei due in relazione a quell’attacco. Scesi dal taxi la sera di giovedì, Coulibaly e Boumedienne potrebbero avere trascorso la notte insieme; venerdì mattina, sul tardi, Coulibaly inizia l’asserragliamento all’interno del supermercato, dove poi alla fine verrà ucciso. La donna è ricercata per la sparatoria a Montrouge, ma non è escluso che abbia avuto un ruolo nell’assedio del kosher.