E’ accaduto lo scorso dicembre, ma la notizia è stata resa nota soltanto adesso: uno studente turco, del quale non sono state pubblicate le generalità, frequentante un corso di perfezionamento in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa (equivalente ad un dottorato), è stato espulso dal nostro Paese per aver espresso, su alcuni siti internet, delle simpatie nei confronti del terrorismo islamico. La vicenda è ancora avvolta nel massimo riserbo e le indagini sono svolte dalla Digos di Pisa. I fatti sono questi: il giovane, che si era iscritto al corso nel novembre scorso, avrebbe postato alcuni messaggi di tenore anti occidentale e pro terrorismo su dei blog e siti internet islamisti, monitorati dalla polizia. Secondo quanto riporta l’Ansa, sarebbero state eseguite anche alcune perquisizioni all’interno dell’abitazione dello studente, trovandovi dei riscontri a quelli che all’inizio erano semplici sospetti; il provvedimento di espulsione è stato eseguito immediatamente, con l’accompagnamento del giovane presso un Cie italiano e poi all’aeroporto per il rimpatrio. La polizia ha provveduto ad inviare una comunicazione formale alla Normale di Pisa, nella quale si dichiarava che il ragazzo turco non avrebbe più potuto frequentare il corso a cui si era iscritto.
Il direttore della Normale: “Non possiamo controllare i siti dove si esprimono opinioni personali”
Ora che la vicenda è venuta alla luce, ieri pomeriggio, con una nota, il direttore della Normale Fabio Beltram ha sentito il bisogno di smentire qualche dubbio: “L’iscrizione del giovane cittadino turco è avvenuta attraverso una selezione effettuata in base al suo curriculum e tramite un colloquio, durante il quale è stata confermata la sua competenza nella fisica dei buchi neri e della sua connessione con la teoria delle stringhe – ha dichiarato – la Normale è aperta alle candidature provenienti da tutti i Paesi del mondo e persegue l’obiettivo di formare i giovani ricercatori in un ambiente internazionale, secondo i livelli dei migliori atenei mondiali. La Scuola, inoltre, non può certo controllare i blog o i siti su cui gli studenti esprimono le proprie opinioni”.