Per il momento, si sa solo che Pd, Forza Italia ed anche i centristi voteranno scheda bianca durante le prime tre votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. L’annuncio è stato fatto da Silvio Berlusconi subito dopo il pranzo di lavoro con Matteo Renzi avvenuto ieri; l’incontro tra i due, a cui erano presenti anche Gianni Letta e Denis Verdini, a quanto pare è stato molto interlocutorio. Il nome di Sergio Mattarella starebbe circolando da ore tra Palazzo Chigi, il Pd e i palazzi del potere; intanto, l’assemblea dei grandi elettori Pd, durante la quale dovrebbe essere ufficializzato il nome da candidare, è stata convocata per oggi alle 13, proprio a poche ore dall’inizio della prima votazione (alle ore 15) per l’elezione del nuovo capo dello Stato. Dopo aver incontrato il premier, l’ex cavaliere ha riunito alla Camera i grandi elettori di Forza Italia, e in questa sede ha smontato definitivamente l’ipotesi, come lui stesso aveva affermato, di un candidato di bandiera per le prime tre votazioni (Antonio Martino); anche per gli azzurri, quindi, vige la regola di votare scheda bianca e lo stesso Berlusconi ha ammesso: “Non abbiamo ancora individuato un candidato”, anche se l’ex premier starebbe spingendo per Giuliano Amato. Ma l’identikit sarebbe chiaro: secondo Berlusconi, il prossimo capo dello Stato dovrà essere un politico esperto, conosciuto a livello internazionale, che abbia ricoperto incarichi istituzionali importanti e che sia conosciuto e stimato dal popolo italiano, che non abbia nemici e soprattutto che non sia una figura radicata della sinistra. Ma Renzi, ieri mattina, durante l’assemblea con i deputati Pd aveva ribadito forte e chiaro: “Sono contraente del patto del Nazareno e lo rivendico, ma questo non significa che per il capo dello Stato prendiamo il loro nome. Non accetto diktat da Forza Italia”.