La rivista “Charlie Hebdo” torna oggi in edicola, dopo la strage della scorsa settimana, con una tiratura di tre milioni di copie, tradotta in sedici lingue, distribuita in tutto il mondo e con Maometto in copertina. Sì, il Profeta compare in una vignetta in prima pagina con una lacrima che gli scende sul viso, il cartello “Je suis Charlie” tra le mani e la scritta in francese “E’ tutto perdonato” che campeggia sopra la sua testa. I redattori superstiti non vogliono assolutamente perdere la voglia di ridere e far ridere, anche in questa maniera soft, quasi poetica, come si legge sul profilo twitter di “Liberation”, il giornale che ha dato loro asilo nella sua redazione. “Questi fascisti religiosi devono capire su cosa hanno sparato – ha dichiarato al “Messaggero” Gerard Biard, il caporedattore – il numero 1178 avrà lo stesso tono di tutti quelli che abbiamo fatto finora. Non ci saranno necrologi o spazi vuoti, solo disegni e testi inediti”. Il giornale sarà quello di sempre, 16 pagine ironiche e provocatorie come è stato sempre fatto, con le idee di tutta la redazione stampate nero su bianco, anche se certamente non si possono ignorare 17 morti. Nonostante tutto, i redattori hanno ancora bisogno di scherzare e di generare controsensi: “Siamo contenti per la marcia repubblicana – ha detto Biard – perchè a volte ci siamo sentiti soli. Ci piacerebbe si capisse che la religione debba rimanere nella sfera dell’intimità, altrimenti non si finirà più con il fascismo religioso. La laicità è il solo valore che permette l’esercizio della democrazia”.
Molti dei disegnatori hanno trovato comico che una buona parte dei potenti venuti a Parigi per manifestare siano paradossalmente quelli contro cui “Charlie Hebdo” ha spesso indirizzato la sua ironia: “L’ho trovata una situazione irreale – ha dichiarato il caricaturista Luz – mi sono ritrovato davanti tutta l’assurdità che noi di Charlie combattiamo. Ma a distrarmi è arrivato un piccione che ha lasciato un “ricordino” sulla spalla di Hollande!”. Anche il disegnatore Willem, olandese, ha sentito la situazione come paradossale: “Ho visto che abbiamo molti nuovi amici come il Papa, la regina Elisabetta e Putin. Questo mi fa ridere di gusto”.