C’è una tragica svolta nel mistero della scomparsa di Gilberta Palleschi, la professoressa d’inglese cinquantenne di Sora (Fr) della quale si erano perse le tracce lo scorso primo novembre in località San Martino a Broccostella: il suo cadavere è stato rinvenuto questa mattina in località Carpello a Campoli Appennino, un piccolo comune della provincia frusinate che rientra nel Parco Nazionale d’Abruzzo. La donna è stata uccisa e per il suo omicidio, l’occultamento e addirittura il vilipendio di cadavere i carabinieri hanno tratto in arresto un muratore di Sora, Antonio Palleschi (stesso cognome, ma nessuna parentela con la vittima), 43 anni e reo confesso. Secondo quanto ricostruito dall’uomo stesso nella sua confessione davanti ai carabinieri, l’omicidio è avvenuto in seguito ad un tentativo di violenza sessuale: Palleschi avrebbe avvicinato la donna mentre quest’ultima stava facendo jogging ed avrebbe tentato di stuprarla, ma Gilberta ha tentato una reazione. Infuriato, l’uomo ha iniziato a picchiarla con calci e pugni e poi l’avrebbe uccisa a sassate sulla testa, caricandone successivamente il corpo esanime in auto e scaricandolo nel luogo dove è stato ritrovato, particolare confermato da una testimone che ha visto Palleschi caricare il corpo della donna in macchina. C’è anche un dettaglio agghiacciante: il muratore ha raccontato ai militari di aver tentato di tornare sul posto per compiere atti necrofili sul cadavere. Quando è stato ritrovato, il corpo della donna era nudo. E’ stato lo stesso assassino ad indicare il punto preciso dove trovare il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, in un dirupo; il luogo dista pochi chilometri dal punto dove la professoressa di Sora è scomparsa. Per recuperare il corpo, i carabinieri, con l’ausilio della Scientifica, hanno dovuto ricorrere all’impiego di un elicottero ed una squadra di speleologi fluviali. Per riconoscere la salma è stato necessario convocare in caserma il fratello di Gilberta, Roberto, e chiedergli il test del Dna, unico modo per riconoscerla.
L’assassino ha precedenti per violenza sessuale, intanto Sora piange una concittadina ben voluta da tutti
Gli inquirenti sono risaliti ad Antonio Palleschi grazie al numero di targa dell’auto, memorizzato dalla testimone che lo ha visto con il cadavere. E’ risultato che l’uomo ha diversi precedenti specifici per violenza sessuale. Il suo cellulare ha inoltre agganciato una cella telefonica poco distante dalla località interessata. Il corpo di Gilberta Palleschi si trova adesso all’obitorio dell’ospedale di Cassino a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ed intanto è dilagato lo sconcerto a Sora per la tragica e assurda morte della donna, conosciuta in paese per il suo incarico regionale all’Unicef e stimata da tutti per tante altre iniziative. Diversi messaggi di cordoglio sono giunti alla famiglia dall’amministrazione comunale e dal sindaco della cittadina del frusinate, Ernesto Tersigni.