Nella giornata di Santo Stefano che fu il primo martire della Chiesa, parole importanti di Papa Francesco che parla dei martiri di oggi, di tutte quelle persone perseguitate a causa di Cristo «tanti, tantissimi in tutto il mondo». «Cari fratelli e sorelle vi saluto nella gioia del Natale e rinnovo a tutti voi l’augurio di pace. Saluto tutte le persone che si chiamano Stefano e Stefania, tanti auguri!» E’ con questo augurio che inizia l’Angelus del pontefice del 26 dicembre. «”Sarete odiati da tutti a causa del mio nome” aveva annunciato Cristo, queste parole del Signore non turbano la celebrazione del Natale ma la spogliano di quel falso rivestimento dolciastro che non le appartiene». «Anche oggi ci sono tantissimi martiri. Non dovete dimenticare coerenza cristiana cioè pensare, sentire e vivere come cristiano e non pensare come cristiano e vivere come pagano, quello no!». «Dobbiamo pregare in modo particolare per quanti sono discriminati, perseguitati e uccisi a causa della testimonianza resa a Cristo. Vorrei dire a ciascuno di loro: “se portate questa croce con amore siete entrati nel mistero del Natale, siete nel cuore di Cristo e della Chiesa”». «Durante le prove accettate a causa della fede, la violenza viene sconfitta dall’amore e la morte dalla vita. Per accogliere veramente Gesù nella nostra esistenza e prolungare la gioia della Notte Santa, la via è proprio quella indicata da questo Vangelo, ovvero di dare testimonianza a Gesù nell’umiltà, nel servizio silenzioso senza paura di andare controcorrente e di pagare di persona». «In tanti mi hanno mandato auguri da Roma in queste settimane ma anche da altre parti del mondo. Non potendo rispondere ad uno per uno, in questa giornata esprimo a tutti voi il mio sentito ringraziamento, e in modo particolare per il dono della preghiera».