Duro botta e risposta avvenuto tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e i deputati e senatori del Movimento 5 Stelle. Il premier si è recato prima alla Camera e poi al Senato per comunicare la posizione dell’Italia in vista del consiglio europeo di giovedì e venerdì, ribadendo che l’Italia ha lavorato affinché l’Europa cambiasse direzione e si lasciasse alle spalle una politica attaccata a decisioni tecnocrate. Questa, a detta sua, sarà una battaglia che verrà continuata anche dopo che si sarà concluso il semestre. Renzi ha voluto fare anche il punto sulle riforme ed è qui che è iniziato lo scontro con i pentastellati: “Il fatto che stiate perdendo pezzi ogni giorno – tuona l’ex sindaco di Firenze in riferimento all’uscita dal Movimento di Tommaso Currò – non vi autorizza a interrompere le discussioni degli altri. Siamo solidali con voi e comprendiamo le vostre difficoltà. Vi mandiamo un caro abbraccio ma pensiamo che il nostro compito sia quello di continuare a lavorare per il futuro dell’Italia nonostante le vostre urla che ai tempi del Manzoni erano una cosa seria, le vostre sono soltanto il senso di una frustrazione che noi comprendiamo, rispettiamo e per il quale siamo solidali, in particolar modo pensiamo ci sia una ragione nel fatto che milioni di elettori che vi avevano votato nel 2013 non vi rivotino più come abbiamo visto anche nelle scorse elezioni”.
«Rischierete che vi arresteranno quasi tutti quanti»
La risposta arriva direttamente dall’aula del Senato dal Senatore 5 Stelle, Alberto Airola, che risponde al premier di pensare più alle urla del paese che a quelle dei grillini: “In mezzo al nulla nessun italiano si è accorto della nostra presidenza in Unione Europea, di cosa sia successo in questi sei mesi, o meglio si sono accorti di un cambio di tre ministri degli esteri in un anno, si sono accorti che in Europa non contiamo nulla, non contiamo nulla alle Nazioni Unite, non contiamo nulla nemmeno nelle relazioni bilaterali come dimostrano nel notizie sui marò, ci siamo accorti invece che il debito pubblico è cresciuto di 23,5 miliardi e che ci hanno declassato il rating a un gradino sopra i titoli spazzatura (ovvero da BBB a BBB-)”. “Gli italiani hanno notato che la percentuale degli occupati al sud, non dei disoccupati ma degli occupati, è del 30% e che la disoccupazione nazionale è del 13,2 con quella giovanile al 43%”, “gli italiani si sono accorti che Mafia Capitale è la dimostrazione che questa politica è marcia e che i soldi che andavano spesi per migliorare la vita di tutti, soprattutto di chi vive in periferia, se li sono spartiti amici degli amici, ex terroristi, ex e non ex politici”. “Glielo dico senza gridare perché forse non se n’è accorto ma la pressione fiscale è in crescita e le urla che sente, non sono quelle dei grillini, ma degli imprenditori che chiudono le aziende e dei lavoratori che perdono il lavoro. Sono banalità? Sono Slogan? Provi a uscire di qua e a chiedere al primo che passa”. “E’ vero noi perdiamo qualche pezzo – conclude il Senatore 5 Selle – abbiamo qualche defezione, ma voi rischierete che vi arresteranno quasi tutti quanti, ricordatevelo”.
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