“Il Capitale umano” di Paolo Virzì è stato escluso dalla corsa agli Oscar del 2015 in programma per il prossimo 15 gennaio. Doveva rappresentare l’Italia nella speranza di ripetere l’impresa dell’anno scorso di Paolo Sorrentino che riuscì a riportare il cinema italiano sul gradino più alto dei film stranieri in Usa con “La grande bellezza”, invece la pellicola di Virzì viene scalzata nella shortlist da altri nove titoli provenienti da tutto il mondo. A pesare sulla scelta della commissione dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences molto presumibilmente la vittoria italiana nel 2014 ma il regista livornese sembra non aver subito il colpo e anzi tiene a sottolineare che alla fine si tratta solo di un gioco, inoltre dichiara di essere stato un grande onore rappresentare il nostro Paese in questa importante circostanza: «Da parte mia nessuna recriminazione, perché i film scelti sono tutti molto belli, così come film altrettanto belli sono rimasti fuori. Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto con passione». La decisione di proporre “Il Capitale umano” come rappresentante dell’Italia agli Oscar del 2015, era stata presa dalla Commissione dall’Anica: «Quest’anno è stato particolarmente difficile scegliere un solo film perché abbiamo amato e ci sentivamo rappresentati da molti dei film iscritti. La commissione ha individuato una terna di film eccezionali composta da Anime Nere, Le Meraviglie e Il Capitale Umano, che ha poi prevalso sugli altri».
I film stranieri che gareggeranno per la corsa al premio Oscar
“Il Capitale umano” di Paolo Virzì non è riuscito ad entrare nella lista dei migliori film esteri lanciati al cinema nel 2014. Ecco invece l’elenco delle pellicole selezionate che si daranno battaglia il 15 gennaio 2015: Storie pazzesche di Damian Szifron (Argentina) Tangerines di Zaza Urushadze (Estonia) Corn Island di George Ovashvili (Georgia) Timbuktu di Abderrahmane Sissako (Mauritania) Accused di Paula van der Oest (Olanda) Ida di Paweł Pawlikowski (Polonia) Leviathan di Andrey Zvyagintsev (Russia) Force Majeure di Ruben Ostlund (Svezia) The Liberator di Alberto Arvelo (Venezuela).