La mozzarella di bufala veniva adulterata da allevatori e veterinari in accordo tra loro, per poi venderla spacciandola come prelibatezza locale e prodotto DOP. Gli indagati riuscivano a far passare indenni della infezioni allevamenti di bufale di Caserta, affette da brucellosi, il tutto per poter continuare a produrre latte per mozzarelle DOP. Torna dunque sotto accusa la mozzarella del casertano e questa volta a causa di due allevatori e due veterinari, che dovranno affrontare un processo per contraffazione, per associazione per delinquere e commercializzazione di sostanze pericolose per la salute dei consumatori. Durante la conferenza stampa in Procura, il responsabile del Corpo Forestale dello Stato in Toscana, il Generale Giuseppe Vadalà, che ha seguito le indagini sin dall’inizio (2012) ha spiegato che “questo vaccino passava nel latte e nella mozzarella causando un danno ai consumatori”. “Il fattore importante – afferma ancora il Generale – è che ci sono centinaia di allevatori che producono in maniera tradizionale che da questa indagine hanno la strada maestra che è quella di produrre in modo legale”. L’indagine conclusasi con l’arresto di quattro persone, andava avanti da due anni e rischia adesso di spaventare i consumatori per un settore finora molto redditizio per una regione come la Campania, famosa in tutto il mondo per la produzione di mozzarella di bufala.
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