Continua l’inchiesta su “Mafia Capitale“, la maxi operazione sugli intrecci di affari tra il malavita e la politica che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di 37 persone per un totale di 100 indagati. Indiscrezioni delle ultime ore parlano di nuovi indagati in arrivo che potrebbe portare a nuovi arresti. Tornano a tremare dunque i palazzi coinvolti. Intanto secondo quanto emergerebbe dalle intercettazioni, si potrebbe temere per l’incolumità del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Il prefetto Giuseppe Pecoraro ha dichiarato nella giornata di ieri che “Marino deve avere la scorta”, in quanto ha bisogno di più sicurezza. Inoltre il prefetto dalla valutazione delle carte non ha escluso del tutto la possibilità che il comune capitolino venga sciolto per associazione mafiosa. Il primo cittadino di Roma, dal canto suo non vorrebbe rinunciare alla sua libertà: “Mi ha chiesto di rinunciare ad andare in bicicletta – dichiara il Sindaco ai microfoni di SkyTg24 – e ad accettare questa protezione che ho sempre rifiutato. Ho risposto che sinceramente voglio pensarci e che per me non è facile rinunciare alla libertà per potermi muovere come un normale cittadino. Ho chiesto inoltre di poter avere tutti gli strumenti che può mettere a nostra disposizione sia in termini di risorse umane che tecnologiche per valutare se all’interno dei nostri palazzi ci sono altre mele marce”. Sempre nella giornata di ieri, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha voluto dire la sua in merito alla foto che lo ritrae insieme Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati: “Una grande arrabbiatura, perché quella situazione oggi mette a fianco cose che tra loro non c’entrano nulla. Il sottoscritto con quella roba lì non c’entra e ci ha fatto la guerra per quarant’anni. Dover essere lì a spiegare queste cose, veramente dal mio punto di vista è difficilmente tollerabile ma lo faccio prima di tutto che per me per tutti quegli altri che non c’entrano niente, che sono cooperative sociali per bene, di gente che lavora per bene, che aiuta i più disperati, che fatica da matti”.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto con forza e continua a chiedere lo scioglimento del Comune di Roma per causa di associazione mafiosa, ed accusa il Partito Democratico di avere come unico pensiero e preoccupazione per le poltrone: “La soluzione non è il rimpasto della giunta – spiega Marcello De Vito dei cinque stelle – come al solito il Pd pensa alla lotta delle poltrone, un assessore di qua, uno di là. Non è questa la soluzione, l’aula è bloccata da più di un anno, il Pd in aula non fa nulla perché si pensa ad una lotta di poltrone piuttosto che fare gli interessi dei cittadini. Cominciamo a fare i provvedimenti che servono, cominciamo a tagliare gli sprechi”.
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