Nella giornata di ieri sul blog di Beppe Grillo è apparso un post che nomina il Magistrato palermitano Nino Di Matteo come l’uomo dell’anno 2014, l’Onesto «una specie rara, ma ancora presente nel nostro Paese». Un giudice onesto, si legge nell’articolo – «viene isolato dalle istituzioni» ed è «un esempio in negativo per i corrotti e per gli acquiescenti. Dove infatti c’è l’Onesto, il disonesto appare in tutto il suo lerciume». Ma il giudice non è la sola person of the Year, l’uomo dell’anno secondo il leader del Movimento 5 Stelle sono tutte quelle persone che pagano le tasse, che non parcheggiano in doppia fila, quelli che insegnano ai loro figli «il piacere dell’onestà». «L’Onesto – spiega ancora nel post – ogni tanto, si chiede chi glielo fa fare, poi pensa ai figli, all’idea di un mondo migliore e non si fa scoraggiare». In poche ore l’intervento ha raggiunto quasi 10 mila condivisioni su facebook e oltre 300 commenti. L’Onesto, si legge dal post, ha dei momenti di sconforto ma in quei momenti la sua adrenalina «sono i discorsi di fine anno di Napolitano» tutte le balle che ogni giorno racconta Matteo Renzi ma anche «la faccia di Berlusconi, quello che ha fondato Forza Italia con Dell’Utri in frequentazione di mafia e ora in galera», tutto questo potrebbe sfiancare «un mulo ma non lui». A volte accade che mentre mangia un boccone a tavola «la moglie gli chiede “Ma che vita ti sei scelto?” e lui non sa cosa rispondere», ma la verità è che l’onesto anche provandoci non riuscirebbe mai a fare parte dei disonesti, a scegliere non è stato lui ma il fatto di non riuscire a delinquere, mentire, corrompere oppure non mantenere la parola data e così non può fare altro che rimanere in silenzio davanti alla moglie e continuare a mangiare pensando alle tasse e alle bollette da pagare, «mentre la televisione in sottofondo enuncia le mirabolanti imprese del Governo Renzie e gli arresti quotidiani dei politici corrotti». Un paese di disonesti non può sopportare la sua onestà, così si ritrova ad essere un talebano «che va colpito senza alcuna considerazione». Giuseppe Prezzolini, giornalista, scrittore del ‘900, diceva che gli italiani vanno divisi in fessi e furbi, dove i fessi sono gli onesti, «ma siamo sicuri che l’Onesto sia veramente il fesso? L’Italia infatti va avanti perché ci sono i fessi che lavorano, pagano, crepano». L’Italia agli occhi di tutti va avanti grazie ai furbi «che non fanno nulla, spendono e se la godono» ma un giorno o «l’onestà tornerà di moda» oppure «il Paese affonderà».