Sono molti i negozi distrutti dalla pioggia e dal fango causati delle varie alluvioni che hanno colpito Genova nell’ultimo periodo. Alcuni hanno provato a riaprire le proprie attività, altri purtroppo non riapriranno più. Ma a piovere sul bagnato ci pensano le tasse statali che il prossimo 22 dicembre andranno in scadenza: Iva, Irpef, Irap e Ires. Il governo Renzi le aveva sospese il 20 ottobre scorso attraverso un decreto ma alla fine ha deciso di non concedere un’ulteriore proroga per i comuni colpiti dall’alluvione. I cittadini saranno dunque costretti a pagare le tasse statali, mentre per quelle comunali, Imu, Tari e Tasi, potranno aspettare il 28 febbraio prossimo grazie alla proroga messa in vigore dal comune di Genova. Il presidente della regione Liguria, Claudio Burlando, ha provato a far ragionare il governo chiedendo di rivedere le scadenze, ma nessuno della maggioranza risponde ed ha risposto fino ad oggi e il 22 dicembre si avvicina sempre di più. Alessandro Cavo, presidente giovani della Ascom-Confcommercio Liguria, ai microfoni di Sky ha riferito che bisogna davvero essere cattivi per chiedere dopo due alluvioni che in un colpo solo hanno colpito la Liguria, il versamento il 22 dicembre, di tutti i tributi nazionali, tutti insieme, e definisce ciò come un vero e proprio «pacco di Natale» tratto da «un racconto di Dickens».
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