Mehmet Ali Agca potrebbe essere arrivato a Roma con un volo proveniente da Istanbul oppure in macchina dall’Austria, ma di fatto l’uomo che tentò di uccidere Papa Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1981, è riuscito ad entrare in Italia e arrivare a Piazza San Pietro per andare a visitare proprio la tomba del pontefice polacco 31 anni dopo il loro primo incontro in carcere a Rebibbia dopo l’attentato: «Sentivo la necessità di questo gesto – riferisce l’ex terrorista turco – sono ritornato nel luogo del miracolo: qua fu compiuto il Terzo Segreto di Fatima. La Madonna di Fatima ha annunciato la fine del mondo. Con l’attentato al Papa ho compiuto il miracolo, adesso sono tornato qua dopo 34 anni per gridare al mondo che siamo alla fine del mondo». Ali Agca ha portato due mazzi di rose bianche sulla tomba di Papa Wojtyla, poi ha detto testuali parole: «Grazie mille, Santo. Questo è un miracolo che continua. Il mistero di Fatima continua. Viva Gesù Cristo», poi si è alzato ed è andato via. L’ex terrorista è stato scarcerato nel 2010 dopo aver scontato due pene: un ergastolo per l’attentato a Papa Giovanni Paolo II e dieci anni per l’assassinio di un giornalista, quest’ultimi scontati in Turchia. All’uscita dal carcere aveva dichiarato di essere in realtà Gesù Cristo e che avrebbe dovuto riscrivere la Bibbia. Aveva preannunciato inoltre l’apocalisse, come ribadito ieri alle parole «siamo alla fine del mondo». Sarà espulso dall’Italia il 29 dicembre a causa di permessi di soggiorno irregolari e non conformi alla legge italiana, dopo le verifiche effettuate dalla Questura di Roma. Mehmet Ali Agca si troverà costretto a tornare in Turchia dopo essere stato riconosciuto da un uomo delle forze dell’ordine che dapprima lo ha fermato in Piazza San Pietro poi ha optato per portarlo negli uffici dell’Ispettorato Vaticano per effettuare un controllo sui documenti.