Melania+Rea%2C+un%26%238217%3Bimpronta+insanguinata+scagionerebbe+Parolisi
cataniaverait
/2014/11/melania-rea-unimpronta-insanguinata-scagionerebbe-parolisi/amp/

Melania Rea, un’impronta insanguinata scagionerebbe Parolisi

Published by
Filippo Mammì

Ci sarebbe una nuova perizia, presentata dalla difesa di Salvatore Parolisi, che potrebbe portare ad una revisione parziale del processo a carico dell’ex caporalmaggiore dell’esercito, condannato a 30 anni per l’omicidio della moglie Melania Rea, avvenuto il 18 aprile 2010 a Civitella del Tronto (Teramo). Si sta infatti cercando di ottenere la valutazione di un altro elemento di prova, che indicherebbe che sul luogo del delitto c’era un’altra persona, il vero assassino, e non assolutamente Parolisi. E’ un’impronta di scarpa insanguinata che fu isolata dagli investigatori sulla base del chiosco delle Casermette di Civitella del Tronto, nei pressi del quale fu ritrovato il cadavere di Melania Rea, uccisa con trentacinque coltellate. Parolisi ha sempre affermato che quell’impronta non è sua; la Corte d’appello dell’Aquila non ha mai ritenuto fondamentale questa traccia ai fini della decisione, partendo dal presupposto che non sarebbe individuabile il modello di scarpa indossato da Parolisi quel 18 aprile. Quell’impronta non è riconducibile nè alle calzature di Melania di quel giorno nè ad altri soggetti che transitarono successivamente sulla scena del delitto.

Secondo il difensore di Parolisi, Nicodemo Gentile, se si dovessero analizzare i risultati preliminari di una consulenza di parte, che prospetta trattarsi di un’impronta di piccole dimensioni non superiore al numero 40, allora Parolisi verrebbe immediatamente scagionato, visto che indossa il 43: “Questo dato aprirebbe a scenari diversi – sostiene Gentile – e confermerebbe inoltre le ragioni della difesa che ha chiesto alla Corte di Cassazione di annullare la sentenza di secondo grado e affidare ad un nuovo giudice un’analisi tecnica approfondita sull’impronta”. Parolisi è stato condannato in appello a trent’anni per l’omicidio della moglie e in una lettera dal carcere al suo difensore ha espresso il rammarico che non si sappia di chi sia quell’impronta. Proprio per questo verrà chiesto ricorso in Cassazione.

Filippo Mammì

Sono giornalista professionista da due anni, ho 35 anni e sono di Reggio Calabria. Dopo un diploma in maturità classica e una laurea presso il DAMS dell'Unical (Università della Calabria) ho passato quasi dieci anni della mia vita a Roma, lavorando prima nel mondo del cinema (mansioni varie, niente di che!); in seguito, mi sono avvicinato al giornalismo (mia seconda passione dopo il cinema) frequentando il master di primo livello di Giornalismo presso la Lumsa, abilitativo all'esame da professionista presso l'ODG. Possiedo un blog su un sito locale e collaboro, oltre che con Cataniavera.it e Newspage.it, anche con Litalianews.it

Recent Posts

Dormi con un sonnambulo? Ecco cosa fare per non metterlo in pericolo ed aiutarlo

Cosa fare se scopri che dormi assieme ad una persona che soffre di sonnambulismo? Ecco…

10 mesi ago

Poco tempo e zero idee per cena? Questa ricetta è pronta in pochi minuti ed è anche light

Scopri una ricetta pronta in pochi minuti, semplice, leggera e deliziosa. Se ti manca il…

10 mesi ago

Carlo Conti, lo sgambetto inaspettato del collega: la sua reazione è epica

Carlo Conti ha rivelato un dettaglio inedito sulla propria carriera ed ha ammesso di aver…

10 mesi ago

Paolo Villaggio, dopo la sua morte spunta la clamorosa verità: ecco di cosa soffriva l’attore

Un attore che ha fatto la storia della commedia italiana e non solo: ora, dopo…

10 mesi ago

Risparmiare tanti soldi divertendosi: questa nuova idea fa innamorare tutti

Volete risparmiare davvero tanti soldi divertendovi? Ecco la nuova idea che farà innamorare davvero tutti:…

10 mesi ago

Se noti questo piccolo insetto in casa, non sottovalutarlo: la salute è in pericolo

In tutte le case può capitare che siano presenti insetti, ma la presenza di un…

10 mesi ago