Scandalo nel mondo della televisione americana: l’attore Stephen Collins, conosciuto ai più come il reverendo Eric Camden nella serie di grande successo “Settimo Cielo” (andata in onda tra il 1996 e il 2007), è stato accusato di pedofilia. La pesante accusa è stata resa nota dal sito TMZ, portale americano specializzato in gossip, che ha anche postato una registrazione audio in cui lo stesso Collins confesserebbe apertamente di aver consumato rapporti sessuali con ragazzine minorenni. L’uomo confessa inoltre di aver fatto sesso addirittura con una bambina di undici anni, parente della sua prima moglie; la registrazione, fatta dalla seconda moglie di Collins, Faye Grant, era avvenuta nel 2012 durante una seduta di terapia di coppia. Collins risponde alle domande della moglie e dello psicologo ed ammette le sue esperienze con minorenni, senza trascurare neppure alcuni dettagli crudi e scabrosi, e facendo addirittura un elenco delle sue presunte vittime.
La polizia avrebbe già individuato almeno tre ragazzine vittime di molestie
La registrazione è rimasta nel cassetto per due anni, ma adesso la Grant, che sta divorziando da Collins, ha deciso di divulgarla, pare dietro consiglio del suo avvocato. La notizia è stata un vero shock per i fan di “Settimo cielo”, che per anni hanno apprezzato l’attore nei panni del reverendo Camden, integerrimo pastore protestante in una cittadina immaginaria della California. La serie, in cui tra l’altro ha debuttato l’attrice Jessica Biel, aveva riscosso un enorme consenso anche in nel nostro Paese dove, trasmessa da Italia 1, è sempre stata seguitissima imponendo anche diverse repliche, l’ultima un paio di anni fa. La fiction in America aveva anche scatenato alcune polemiche proprio per la figura di Camden, padre di sette figli, giudicato troppo conservatore riguardo ad alcuni temi sociali dibattuti dalla chiesa. Partendo dalla registrazione, la polizia di New York ha aperto un’inchiesta per “contatto sessuale con minorenni” ed avrebbe anche individuato almeno tre vittime di Collins, tra Los Angeles e la Grande Mela. Anche se gli episodi confessati da Collins sarebbero avvenuti almeno una decina di anni fa, per la legge americana non sono andati in prescrizione, quindi sono perseguibili. Interpellato dai giornalisti, Collins non ha rilasciato al momento nessuna dichiarazione.