L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, intervistato da Report, trasmissione di Rai3, ha rivelato a Giovanna Boursier, che il timoniere, Rusli Bin, non parlava nemmeno una parola d’inglese. “Ero salito in plancia di comando – racconta Schettino – quando vedo questa schiuma che impattava sullo scoglio e indicava la presenza di basso fondale e da lì ho dato gli ordini per la manovra, per aggirare gli scogli. Prima dico tutto a destra, poi per non sbattere con la poppa tutto a sinistra”. Il timoniere però a detta dell’ex comandante avrebbe fatto tutto il contrario di quanto ordinato. Dopo la tragedia del 13 gennaio 2012, costata la vita a 32 persone, il timoniere della Concordia, l’indonesiano Rusli Bin, dichiara di essere al timone da soli 20 giorni e che prima di essere promosso faceva le pulizie. Al processo non si presentò preferendo patteggiare. Adesso risulterebbe scomparso.
Schettino e il rapporto sul livello di competenza dell’equipaggio
L’ex comandante afferma che la Costa Crociere per risparmiare avrebbe assunto del personale di basso livello, e che tutto ciò sarebbe stato denunciato da lui stesso dieci giorni prima del naufragio attraverso un rapporto. Inoltre sulla manovra che è costata l’urto con gli scogli dell’Isola del Giglio, spiega: “La manovra? Era una prassi consolidata. La rotta era tracciata ed era conosciuta da tutti gli ufficiali”.
“Se fossi restato lì sarei caduto in acqua”
“Io sapevo – racconta ancora l’ex comandante – che solo tre compartimenti stagno erano allagati. Purtroppo la nave si è abbattuta ma io dai computer non potevo prevederlo”. “Non ho abbandonato la nave, sono scivolato. Ho avuto la sensazione di inciampare e finire sulla lancia. Se fossi restato lì sarei caduto in acqua”.