Se n’è andata in punta di piedi, così come aveva scelto di vivere da anni: Lilli Carati, al secolo Ileana Caravati, sex symbol indimenticabile degli anni Settanta, è morta ieri a Besano, in provincia di Varese, dopo una lunga malattia. L’attrice aveva 58 anni e i funerali si svolgeranno oggi presso la chiesa di San Paolo a Induno Olona alle 14.30. A dare la triste notizia è stato il regista Luigi Pastore dalla sua pagina Facebook: “Oggi è un giorno triste. Lilli non c’è più! E’ andata via in silenzio, ieri notte, dopo una lunga malattia che ha combattuto fino alla fine. Ciao Lilli, prego per te”. La Carati era nata a Varese nel 1956; da tempo era tornata a vivere tra Induno Olona e il capoluogo, ma da quando si era ammalata la si vedeva meno in giro. Dopo il funerale, il corpo sarà cremato. Insieme a Gloria Guida, Edwige Fenech e tante altre attrici era stata l’icona sexy degli anni di piombo eppure, a differenza delle colleghe, la sua vita prese una brutta piega, nonostante l’enorme successo tra il pubblico. Nella filmografia dell’attrice figurano molti titoli della commedia scollacciata italiana, ma Lilli non disdegnava il cinema drammatico, come testimoniano le sue performance in Il corpo della ragassa di Pasquale Festa Campanile e Avere vent’anni di Fernando di Leo. Ma negli anni Ottanta iniziò ad allontanarsi dallo star system per imboccare il tunnel dell’eroina e, come lei stessa ammise, iniziò a prendere parte a diversi film pornografici nell’affannoso tentativo di avere sempre denaro disponibile per procurarsi le dosi. Nel 1988 fu addirittura arrestata dalla polizia di Savona mentre si trovava in compagnia di altri tossicodipendenti; tentò il suicidio per due volte, finché non iniziò a rivolgersi ai centri di recupero riuscendo a disintossicarsi e a riprendere una vita normale, lontano dai riflettori e lavorando nell’azienda di famiglia nel varesotto. Ogni tanto compariva in Tv per qualche intervista.