Hugh Grant rinuncia definitivamente a partecipare ancora alla serie cinematografica di Bridget Jones: è stato lo stesso attore inglese a farlo sapere durante un’intervista, dichiarando che non avrebbe preso parte alla realizzazione di Bridget Jone’s Baby, terzo film del ciclo dedicato all’eroina perennemente in sovrappeso interpretata da Renèe Zellweger, perchè in disaccordo con la produzione riguardo all’eccessiva differenza tra il romanzo originale, scritto, come gli altri due, da Helen Fielding, e la sceneggiatura del film. Grant non avrebbe approvato i pesanti cambiamenti apportati alla storia, pertanto ha deciso di declinare l’invito per il terzo sequel. Insomma, la saga iniziata con Il diario di Bridget Jones e Che pasticcio, Bridget Jones! sembra essere giunta ad un momento di stallo; inoltre, insieme al rifiuto di Hugh Grant, i produttori si trovano ad affrontare anche il problema della mancanza sia di un regista che di una sceneggiatura definitiva. Il romanzo originale della Fielding, che chiude la trilogia di Bridget, si intitola Bridget Jones. Un amore di ragazzo e vede la nostra segretaria, rimasta vedova con i tre figli avuti dall’avvocato Mark Darcy, finire tra le braccia di un aitante toy boy, ossia un ragazzo più giovane. I fan, già addolorati per l’improvvisa scomparsa del romantico Mark (interpretato nei due film da Colin Firth), speravano che il personaggio reso popolare da Grant, il playboy Daniel Cleaver, mettesse la testa a posto e si innamorasse davvero di Bridget, come accade nel romanzo, peraltro. Invece, secondo la sceneggiatura Cleaver resterebbe sempre uno sciupafemmine con la faccia da schiaffi. Ecco il motivo del rifiuto di Grant.