Secondo gli organizzatori della manifestazione della Cgil, si sarebbero presentati in piazza San Giovanni un milione tra lavoratori, disoccupati, pensionati, precari e studenti, arrivati a Roma da tutta Italia per protestare contro Jobs Act e legge di Stabilità. Ai microfoni di Sky, il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso, dichiara che sono pronti degli scioperi a livello nazionale per contrastare la politica economica del governo Renzi: “In questa piazza – spiega la Camusso – il messaggio del mondo del lavoro è molto determinato a dire che bisogna creare lavoro, bisogna creare risposte al lavoro, bisogna estendere i diritti del lavoro e non toglierli e che quindi bisogna cambiare politica scommettendo sul fatto che la creazione del lavoro sia la strada per uscire dalla lunga crisi del paese. La giornata di oggi non è solo una fermata, perché la Cgil è pronta a continuare la sua protesta per cambiare il Jobs act e la politica di questo governo anche con lo sciopero generale”. E dal palco tuona: “Noi ci siamo e ci saremo con la nostra proposta per il lavoro e per questo continueremo nei luoghi di lavoro, nel territorio, con tutte le iniziative, costruendo alleanza di incontri e continueremo con gli scioperi articolati e di certo anche con lo sciopero generale ma con il passo giusto”.
La proposta della Cgil
La Cgil ha chiare le idee e dal palco di piazza San Giovanni di Roma lancia una proposta per contrastare la disoccupazione e dare uno slancio al lavoro: “il lavoro va difeso, allargando e non togliendo le tutele, comprese quelle dell’articolo 18, il lavoro però va anche creato, questa è la vera emergenza del paese e per farlo servono investimenti e le risorse vanno trovate in qualunque modo, magari tassando con una patrimoniale le grandi ricchezze e contrastando fino in fondo corruzione ed evasione fiscale”.