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Tumori, al Gemelli di Roma un “naso” elettronico per scovarli

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Alessia Onorati

Tumori, al Gemelli di Roma un “naso” elettronico per scovarli

Una tecnica rivoluzionaria per scovare i tumori alla prostata e alla vescica. Questo è quanto potrebbe diventare il “naso” elettronico a disposizione presso il Policlinico Gemelli di Roma che potrebbe rappresentare una seria svolta nei riguardi della diagnosi della malattia evitando esami invasivi e costosi. Lo strumento, unico in Italia, è in fase di sperimentazione per constatarne la sua efficacia anche se i medici sono ottimisti sulla possibilità di utilizzare il naso elettronico a fini diagnostici con efficacia. A parlarne è il direttore della clinica ospedaliera Pierfrancesco Bassi: “Al giorno d’oggi nasi elettronici sono in sperimentazione in diversi campi, per esempio per il tumore ai polmoni attraverso il respiro – spiega il dottore – mentre noi urologi possiamo contare sull’urina, un campione facile da raccogliere e analizzare. Ma i tumori che prevediamo di trovare sono quello della vescica, il più costoso per il Sistema sanitario nazionale, e quello alla prostata. Entrambi sono a diretto contatto con l’urina e rilasciano nel liquido molecole che si possono ‘annusare’.” Dunque il dispositivo permetterebbe di captare la malattia attraverso l’odore e a tal proposito il test verrà effettuato su cento pazienti  con il tumore al fine di verificare l’efficacia dello strumento. “L’idea di utilizzare gli odori per le diagnosi non è nuova – spiega il Dottor Bassi – Si pensi al fatto che alcune infezioni danno cattivo odore. Già in epoca vittoriana ai medici inglesi veniva insegnato a usare tutti i sensi e, più recentemente, si è scoperto che i cani, soprattutto i labrador, sono in grado di distinguere i tumori con l’olfatto. Questi animali dispongono di 200 milioni di recettori mentre l’uomo ne ha solo 5 milioni”. Una tecnica diagnostica che potrebbe rappresentare una svolta nel campo delle neoplasie, soprattutto per il suo basso costo di manutenzione e il suo non essere invasivo.

Alessia Onorati

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