Camorra: ucciso Carmine Lepre con sei colpi di pistola
Mentre una parte di Napoli piange ancora il diciassettenne Davide Bifolco, ucciso accidentalmente nei giorni scorsi da un carabiniere che lo inseguiva nel rione Traiano, ecco che dall’altra parte avviene un ennesimo agguato di camorra. A morire sotto i colpi d’arma da fuoco sparati da alcuni sicari è stato Carmine Lepre, 57 anni e pregiudicato, fratello di Ciro o’ Sceriffo, boss del Cavone, nel centro storico della città partenopea. Il delitto si è consumato poco dopo la mezzanotte, tra le vie Salvator Rosa e Francesco Saverio Correra, zona piazza Dante. Secondo gli inquirenti, ad agire sarebbero state almeno due persone che, a bordo di una moto, hanno sorpreso Lepre sparandogli alle spalle e uccidendolo sul colpo. L’omicidio è sicuramente maturato negli ambienti della criminalità organizzata, sia per le modalità dell’omicidio che per i trascorsi di Lepre. Suo fratello Ciro, potente boss del Cavone, è in carcere da due anni, da quando venne arrestato con l’accusa di estorsione nei confronti un imprenditore dello Sri Lanka, da anni residente in Italia, chiedendogli la tangente per Pasqua, ma l’uomo, unico nel quartiere, ebbe la forza di denunciarlo. La morte di Carmine Lepre sta inquietando non poco gli inquirenti napoletani, che temono che l’omicidio apra la stagione di una nuova serie di omicidi, tenendo conto che nel centro storico operano molte bande di nuove leve smaniose di prendere il controllo degli affari illeciti, in primis il traffico di droga. Proprio nelle passate settimane, alcune bande di giovani avevano attuato diversi raid armati in alcune zone del centro, soprattutto nel Rione Sanità; delle vere e proprie incursioni di terrore, forse per ricordare ai residenti chi comanda oppure per sfidare chi controlla quelle zone.