Forza Italia contro Maresco per il film Belluscone
Immancabili sono arrivate le polemiche: Forza Italia ha chiesto alla magistratura di sequestrare il film Belluscone – Una storia siciliana di Franco Maresco, presentato ieri alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, per una presunta brutta pubblicità all’Italia ed un ancora più presunto attacco personale diretto a Silvio Berlusconi. A chiedere il sequestro è il senatore di Forza Italia Lucio Malan, il quale ha annunciato al programma KlausCondicio, condotto da Klaus Davi, che farà una richiesta ufficiale ai giudici. Sembrava che, almeno per quest’anno, il Festival fosse rimasto esente dalle roventi polemiche politiche ed invece queste hanno fatto capolino proprio negli ultimi giorni della kermesse: è successo con Maresco e forse accadrà nei prossimi giorni con la presentazione del film La trattativa, il nuovo documentario di Sabina Guzzanti che parla della trattativa Stato – Mafia dei primi anni novanta. Belluscone non è un film, è un documentario su una pellicola naufragata per svariati motivi e ostacoli, primi fra tutti i problemi tecnici (l’intervista a Marcello Dell’Utri che ha avuto un intoppo tecnico un po’ strano mentre veniva realizzata), ma anche economici (i soldi sono finiti durante la lavorazione) e politici. Al Lido il film ha riscosso un ottimo successo, con oltre 10 minuti di standing ovation nonostante l’assenza, annunciata con un comunicato stampa, del regista, ormai solo dopo la defezione da Daniele Ciprì.
Ora Malan, ma anche qualcun’altro, chiede che il film venga bloccato per una ragione ben precisa: secondo Malan, il cinema italiano dovrebbe parlare solo delle cose belle d’Italia, non di mafia perchè nel Belpaese non ci sono solo delinquenti e mafiosi e quindi dovrebbe parlare per incrementare il turismo. Inoltre, secondo il senatore Maresco non fa satira, anzi non farebbe ridere per niente, perchè attaccherebbe sul piano personale l’ex premier ed indulgerebbe troppo su mafia e mafiosi. Qualcuno dovrebbe dirgli che il film è ambientato a Palermo e per forza di cose, senza fare un discorso generalizzato, parla non tanto di Berlusconi, ma delle pesanti influenze berlusconiane, tramite la mafia, a Palermo e nella Sicilia tutta, interagendo con vari personaggi in qualche modo collegati a lui. Nella polemica si è aggiunta anche Laura Comi, europarlamentare di Forza Italia, che invece ha criticato Maresco per aver paragonato la vicenda dell’ex capo di Governo con cantanti neomelodici e mafiosi e attaccando inoltre il regista addebitandogli mancanza di coraggio per non essersi esposto in prima persona al Festival.