Festival di Venezia 2014: applausi per “Belluscone” di Maresco
Grandissimo successo per la pellicola Belluscone – una storia siciliana di Franco Maresco, che ha raccolto applausi a scena aperta alla Mostra del cinema di Venezia, dove è stato presentato nella sezione Orizzonti. Applausi scroscianti e cori appassionati del tipo “Franco! Franco!” per oltre dieci minuti. Il film uscirà presto nelle sale, il 4 settembre, e sarà distribuito da Parthenos; esso racconta il profondo (purtroppo) rapporto tra l’ex Cavaliere e la Sicilia ed arriva a diventare il ritratto di un’Italia in cui nulla sembra essere cambiato. Non è un vero e proprio film di fiction, semmai uno di quei documentari emozionanti a cui Maresco ci aveva abituati dai tempi della sua collaborazione con Daniele Ciprì. Una trama, però, c’è: il critico cinematografico Tatti Sanguinetti arriva a Palermo alla ricerca del regista, notoriamente riservato, misteriosamente scomparso. La ricostruzione della genesi e delle vicissitudini per realizzare il film permette allo spettatore di svelare, via via, relazioni non sempre inaspettate. Oltre a parlare degli ormai noti rapporti tra Berlusconi e Cosa Nostra, il film riflette sui “segreti” dell’ex premier, che non sono neppure così celati, come spiega ad un certo punto Ciccio Mira, arrestato nel 2013 per vicinanza alla mafia, sostenitore di Berlusconi e organizzatore di concerti di cantanti neomelodici per le feste di piazza dei rioni popolari palermitani: “Berlusconi non è il male calato all’improvviso dal cielo, è semplicemente la perfetta incarnazione degli italiani, di quella mentalità furbetta, codarda e pericolosa di cui Dino Risi ha dato un’ottima visualizzazione ne I mostri. Berlusconi ha amplificato tutto questo” questo è stato il commento rilasciato alla stampa da Maresco, che ha deciso di non essere presente alla kermesse ed ha pure annullato una conferenza stampa: “Per questo film ho trascurato me stesso, la mia famiglia e gli amici. La vita viene prima del film” ha spiegato.
Nel documentario Belluscone ci sono interviste anche a Marcello Dell’Utri ed al pentito di mafia Gaspare Mutolo, il quale rivela tra le altre cose un progetto di rapimento di Berlusconi da parte della mafia, negli anni 70, poi accantonato, oltre a molte scene alla Cinico Tv e filmati d’archivio: “Questo film è sulla mia terra, sulla gente che la abita, che poi diventa universale” ha dichiarato Maresco per rispondere alle critiche che lo vorrebbero fautore di una verità giudiziaria contro Silvio Berlusconi. Un film che ha richiesto tre anni di realizzazione, a causa dei vari registri di analisi che utilizza per parlare del fenomeno “Belluscone”.