Sacco e Vanzetti: riemerge dalla Storia il video dei funerali
E’ solo un filmato di quattro minuti e trenta secondi appena, ma questi minuti appartengono alla Storia, e adesso ritornano dopo un lungo oblio nei decenni: stiamo parlando di The March of Sorrow-The Good Shoemaker and the Poor Fishpaddler, il video dei funerali di Nicola Sacco, calzolaio, e Bartolomeo Vanzetti, pescivendolo. Sì, proprio i due anarchici italoamericani di Boston giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel carcere di Charlestown per un delitto mai commesso. Furono infatti accusati di aver compiuto una rapina con duplice omicidio al calzaturificio Slater & Morris di Boston il 15 aprile 1920, ma solamente per fini politici essendone completamente innocenti ed estranei, come già venne fuori durante il processo, con le dichiarazioni di un detenuto e per altre vistose incongruenze ed errori. Ma vennero ugualmente condannati e giustiziati; il motivo fu puramente strumentale, ed è ancora più doloroso tenendo conto che avvenne nell’autoproclamata terra della democrazia e libertà, ma si voleva mettere in riga l’allora potentissima sinistra statunitense, che contava più di venti milioni d’iscritti, insieme ai socialisti e agli immigrati con coscienza politica. Solamente mezzo secolo dopo, il 23 agosto 1977, l’allora governatore del Massachussetts Michael Dukakis ammise pubblicamente l’errore ed assolse simbolicamente i due anarchici, con estremo ritardo. Adesso il video arriva in Italia grazie a Luigi Botta, 64 anni, giornalista ed ex insegnante, appassionato della storia di Sacco e Vanzetti da quando, nel 1969, intervistò la figlia di Vanzetti, Vincenzina. Adesso, The March of Sorrow sarà proiettato in molte città italiane per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’universalità di quella tragedia: oggi all’Istituto De Martino di Sesto Fiorentino, il 25 agosto a Torremaggiore (FG), paese natale di Sacco, e il 28 agosto a Villafalletto (Cn), paese natale di Vanzetti, nel cortile della casa dove nacque e alla presenza del nipote Giovanni. Ma sono in cantiere altre tappe: Cento, Vicchio, Milano, Salerno, Torino, Carrara, Pistoia, Firenze. Sembra che, a suo tempo, le autorità americane avessero vietato ogni diffusione di immagini del funerale di Sacco e Vanzetti: quindi, questi quattro minuti sono dei sopravvissuti, con i loro fotogrammi muti ma in cui si percepiscono le urla e la rabbia degli astanti e le cariche della polizia.
In fondo, si è avverato quello che Vanzetti aveva predetto nella sua pubblica difesa al processo, cioè che il ricordo di una condanna ingiusta, e i nomi di coloro che l’avevano comminata, sarebbero risuonati per sempre come un’onta sulla nazione americana.