La Marvel boccia la Spider Woman di Manara: “Troppo sexy”
La Marvel e, a quanto pare, tutto il pubblico fumettistico americano, non hanno apprezzato la cover dedicata a Spider Woman realizzata dal grande disegnatore italiano Milo Manara. La motivazione? Troppo sexy. Eh sì, un disegnatore italiano ha scombussolato un gigante del fumetto mondiale, montando una polemica che negli Usa è arrivata persino sulle pagine del Guardian e del Time: la fisicità davvero strabordante e dannatamente sensuale del disegno di Milo Manara mal si adatta ai canoni estetici della Marvel, che preferisce la figura “in linea” delle eroine, ben lontana dalle rotondità del nostro Milo, pur apprezzato in tutto il mondo. La critica e il pubblico americani sono sconvolti, pur sapendo che Manara è famoso per i suoi torridi ritratti femminili, protagonisti di storie sempre in equilibrio tra erotismo, avventure e sensualità. Secondo la critica, addirittura le forme di Jessica Drew, la Spider Woman appunto, sarebbero “disturbanti” e ricorderebbero Lo Scatto, un disegno di Manara molto bello e stuzzicante che ha venduto qualche anno fa ventuno milioni di copie nel mondo. Insomma, una valanga di critiche su cui la Marvel non ha ancora preso una posizione ufficiale. E dire che tutto rientrava in un progetto promosso dalla stessa casa editrice americana, nata nel 1939 e dal 2009 appartenente alla Walt Disney Company. La Marvel aveva deciso di finanziare delle cover dei suoi personaggi più famosi, da Spiderman a Hulk, dai Fantastici 4 agli X – men, cambiando le copertine degli albi previsti in autunno affidandoli a noti disegnatori, tra cui appunto il nostro Manara. La casa editrice aveva infatti deciso di cambiare un po’ le proprie politiche ed aprirsi a nuovi orizzonti di lettori per il loro campionario supereroistico: per esempio, Spiderman diventa portoricano, Thor diventa una donna oppure Captain America diventa un afroamericano. Progetti che però non tengono conto dell’illimitata creatività di molti autori, simboli di altri fumetti più “alternativi”.