Gaza, già terminata la tregua. Rapito soldato israeliano
Nella Striscia di Gaza le tregue sono ormai mordi e fuggi, non rispettate da entrambe le parti: l’ultima era stata decisa ieri sera quando, con un comunicato congiunto Usa – Onu, si era stabilito che Israele e Hamas avrebbero deposto le armi per 72 ore. Nel comunicato, inoltre, si specificava che erano arrivate assicurazioni che il cessate il fuoco sarebbe stato incondizionato ed avrebbe permesso di porre le basi per un accordo più duraturo. La tregua però dura solo quattro ore scarse: Israele accusa Hamas e i suoi alleati di una violazione della tregua, mentre una forza sanitaria palestinese denuncia la morte di otto persone per colpa del fuoco israeliano dalle parti di Rafah, vittime che col passare delle ore diventano 40 senza contare i feriti, oltre 250.
I colpi di artiglieria sarebbero stati avvertiti anche a nord dell’enclave palestinese e sarebbe stato colpito anche un ospedale poco lontano. Ma a complicare le cose è arrivata la notizia del rapimento, da parte di Hamas, di un militare dell’esercito israeliano; il sequestro è avvenuto durante un’operazione nei tunnel della Striscia. Secondo alcune fonti, sarebbe stato attuato tramite un attentatore suicida, che si è fatto esplodere vicino ai soldati per agevolare il rapimento. Nell’esplosione sarebbero rimasti feriti altri due soldati, trasportati subito in un ospedale. L’Egitto ha informato i dirigenti palestinesi che i negoziati di Israele sono stati rinviati a data da destinarsi, appena il governo israeliano ha avuto notizia del rapimento di un suo militare; questo è stato comunicato da una fonte dell’organizzazione estremista palestinese della Jihad. Anche la Casa Bianca ha condannato il rapimento del soldato, considerandolo un atto barbarico contro la tregua ed ha richiesto il rilascio immediato. Intanto, il presidente palestinese Abu Mazen ha fatto sapere che domani una delegazione da lui convocata, e che include anche Hamas, si recherà al Cairo per incontrare alcuni responsabili egiziani e discutere su un possibile cessate il fuoco a Gaza.