Costa Concordia: ritrovati a bordo i resti di un braccio
Continuano, nel porto di Genova, le ricerche senza sosta dell’ultimo disperso del naufragio della Costa Concordia, l’indiano Russel Rebello. Proprio oggi sono stati rinvenuti alcuni resti umani ossei, si tratterrebbero della parte di un braccio; il ritrovamento è avvenuto sul ponte 3, proprio la stessa zona dove, ieri, erano stati rinvenuti un teschio, alcune ossa di una mano ed un braccialetto. Secondo il medico legale Alessandro Bonsignore, che ha effettuato le analisi, il cranio, per la sua conformazione generale, apparterrebbe ad una donna, quindi potrebbe trattarsi di Maria Grazia Tricarichi, il cui cadavere venne ritrovato mutilato già sull’Isola del Giglio. Naturalmente, occorrono un esame radiofonico e una verifica sui campioni di Dna, che offriranno un ulteriore approfondimento; già questa sera, oppure domani, sarà nominato il medico legale per questo genere di analisi. La notizia dei ritrovamenti è stata data alle famiglie delle vittime, alle quali corrisponderebbero i resti, dall’Autorità giudiziaria e dalla Struttura del Commissario delegato per l’emergenza Costa Concordia; lo ha affermato, in una nota, la Capitaneria di porto di Genova: “Ad oltre due anni e mezzo dal disastro della Concordia, solo le analisi antropologiche e del Dna permetteranno di dare un nome a quei resti – si legge nel comunicato – le ricerche continuano ad essere concentrate nella zona tra i ponti 3 e 4 e 1 e 2″. Sulla base delle testimonianze raccolte, si sta procedendo ad una ricerca dei possibili punti sensibili dove sia più probabile si trovasse Russel Rebello nel momento in cui la nave si adagiava sul fondo dritto.
La zona del relitto, troppo ampia, è stata quindi suddivisa in quattro aree da esplorare, ciascuna delle quali è affidata ad un corpo differente, dal personale dei Vigili del Fuoco di Genova, dal V nucleo sub Guardia Costiera del capoluogo ligure e dal nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza; allo stesso modo, sommozzatori dei Vigili del Fuoco e palombari della Marina Militare stanno effettuando sopralluoghi intorno ai ponti 1 e 2 per trovare l’area più idonea per una piattaforma ideale per le operazioni di recupero sul ponte 1, ancora sommerso del tutto.