L’Unità chiude: nessuna salvezza per il quotidiano fondato da Gramsci
L’Unità chiude. Dal primo agosto infatti a causa della situazione debitoria cesseranno le pubblicazioni del quotidiano fondato il 12 Febbraio 1924 da Antonio Gramsci. Organo della sinistra comunista, l’Unità ha subìto nel corso del tempo varie trasformazioni ma la grave situazione debitoria, già nota da tempo, costringerà il giornale a chiudere i battenti. Dopo una lieve speranza accesasi a seguito delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi che si era impegnato per salvaguardare il quotidiano, pare non ci sia stato alcun accordo tra gli azionisti tanto da condannare alla chiusura L’Unità. “I liquidatori di Nuova Iniziativa Editoriale Spa in liquidazione, società editrice de L’Unità, a seguito dell’Assemblea dei soci tenutasi in dato odierna comunicano che il giornale sospenderà le pubblicazioni a far data dal 1 agosto 2014”. Questa la comunicazione diffusa alla stampa da parte del cdr che non risparmia parole d’accusa nei confronti della condanna a morte del giornale. “Gli azionisti – viene riportato nel comunicato- non hanno trovato l’intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale. Un fatto di gravità inaudita, che mette a rischio un’ottantina di posti di lavoro in un momento di grave crisi dell’editoria. I lavoratori agiranno in tutte le sedi per difendere i propri diritti. Al tempo stesso, con la rabbia e il dolore che oggi sentiamo, diciamo che questa storia non finisce qui. Avevamo chiesto senso di responsabilità e trasparenza a tutti i soggetti, imprenditoriali e politici. Abbiamo ricevuto irresponsabilità e opacità. Questo lo grideremo con tutta la nostra forza. Oggi è un giorno di lutto per la comunità dell’Unità, per i militanti delle feste, per i nostri lettori, per la democrazia. Noi continueremo a combattere guardandoci anche dal fuoco amico”.