Gaza: attacco di terra sempre più vicino, 150 i morti
Alla fine del quinto giorno di bombardamenti su Gaza il numero dei morti sale a circa 150 con 1000 feriti. Nella serata del 12 luglio il braccio armato di Hamas ha risposto lanciando raid contro Tel Aviv e Gerusalemme. A questo punto l’offensiva via terra di Israele sembra imminente tanto che parecchi paesi hanno deciso di evacuare i propri cittadini dalla Striscia e centinaia di stranieri stanno lasciando Gaza, nel frattempo la diplomazia internazionale lavora per una tregua. Dal Movimento Islamico di Resistenza, Hamas, arriva un messaggio che non lascia interrogativi: “Siamo disposti a combattere per mesi”.
Approfondimento
La situazione nella Striscia peggiora di giorno in giorno e la popolazione civile è bloccata per paura di bombardamenti israeliani diretti contro le infrastrutture di Hamas che di fatto però si trovano nella stessa rotta di centri abitati da civili. Tra i 130 morti ufficiali, la metà sono civili, molti di questi sono bambini. E mentre si attendono ordini dai vertici politici è intenso il movimento di truppe a ridosso di Gaza, pronti ad entrare nel caso in cui la situazione lo richiedesse per un, ormai quasi certo, attacco via terra. Nel frattempo le diplomazie di Europa e Medio Oriente sono a lavoro per cercare di fermare lo scorrere di sangue tra Gaza ed Israele. Anche dagli Stati Uniti tramite un portavoce della Casa Bianca arriva il “cessate il fuoco”.