Gaza, ancora raid, colpiti una scuola e un mercato
Nuovi raid israeliani nel giorno più duro (il ventitreesimo) dell’offensiva israeliana Barriera difensiva contro il braccio armato di Hamas: il bilancio generale è di 1.300 vittime palestinesi e di 55 morti israeliani (di cui 2 civili). La giornata più tragica è stata quella di ieri, con almeno 100 morti da parte palestinese. In questi giorni, le forze israeliane hanno colpito almeno 4.100 obiettivi a Gaza, distruggendo 32 tunnel riconducibili ai militanti di Hamas. Israele ha dichiarato di colpire solo obiettivi dei combattenti, come i siti di lancio dei razzi oppure i depositi di armi. Ma i fatti dimostrano altro. Questa mattina, alcune bombe hanno colpito una scuola sotto tutela dell’Onu causando 15 morti, anche se le vittime potrebbero essere molte di più. Oggi pomeriggio, invece, 17 persone sono rimaste uccise ed altre 160 ferite sotto un raid aereo israeliano su un mercato rionale nel quartiere di Shejaiya a Gaza.
L’aspetto grave di quest’ultimo bombardamento è che è avvenuto durante una tregua umanitaria (l’ennesima) di quattro ore stabilita proprio dall’esercito israeliano a partire dalle 14 (ora italiana). Per quanto riguarda invece la scuola, essa rientrava in un perimetro controllato dall‘Unrwa (l’ente Onu che si occupa dei profughi) e, secondo voci insistenti, i militari israeliani conoscevano benissimo l’ubicazione della scuola. L’edificio scolastico che, al momento del raid, ospitava 3.300 persone, tra cui molte donne e bambini, si trova nella città di Jabalya, di oltre 120.000 abitanti, che da qualche giorno è obiettivo di una campagna israeliana contro i combattenti della Striscia di Gaza.
Comunque, l’episodio sarà al centro di un’inchiesta, perchè vi sono alcuni punti oscuri su chi sia veramente responsabile del bombardamento. Intanto i raid continuano e i morti aumentano: “Rispetto ai conflitti di Gaza passati, mi sembra che questa volta il numero di vittime civili sia cresciuto in modo esponenziale – ha riferito Mads Gilbert, medico norvegese che ha lavorato nel principale ospedale di Gaza, Al Shifa, fino a lunedì scorso – almeno il 90 % dei feriti che ho visto era composto da civili, avrò visto solo due guerriglieri in 23 giorni”.