Rai chiede elenco abbonati Sky per scovare evasori del canone
A Radio24 il presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico, risponde in merito alla richiesta della RAI a Sky di fornire l’elenco completo dei propri abbonati, per arrivare ai nomi degli eventuali evasori del canone della TV di Stato. Il grillino spiega che la richiesta è assurda in quanto corre il diritto alla privacy di chi sottoscrive un contratto Sky: “per quanto riguarda la pretesa della Rai di avere da Sky il loro database abbonati per stanare gli evasori del canone, trovo che la richiesta sia assurda. C’è il diritto alla privacy e con questa contrattazione in corso siamo al limite”. “I dati sugli stipendi in Rai non sarebbero mai usciti se la Vigilanza non li avesse chiesti con forza. Per la prima volta nella storia ora sappiamo che ci sono, per esempio, tre dirigenti che guadagnano sopra i 500mila euro e conosciamo pure la retribuzione media delle posizioni più alte sia del comparto amministrativo sia di quello giornalistico. Non i nomi, certo, anche se dal primo di gennaio è scattato un obbligo di legge in tal senso”. “Si deve fare e si deve vincere anche se è la cultura che ha caratterizzato il nostro Paese. Per avere un’idea, ieri l’ex presidente Rai, Garimberti, in audizione, ci ha detto che nel cda si perdevano settimane di tempo perchè non veniva approvata una fiction se considerata di destra o di sinistra e quindi vigeva la paralisi. Bisognerebbe impedire a qualsiasi presidente del Consiglio di nominare il direttore generale e interferire nella governance della Rai e il modus operandi si cambia in tante maniere e spesso non c’è neppure bisogno di una norma per fare le cose”.
Da Sky fanno sapere che la tv di Murdoch non ha nessuna intenzione di fornire gli elenchi dei propri clienti alla Rai: “Sky non violerà mai la privacy degli abbonati. E’ a dir poco sorprendente che questa richiesta sia la condizione per porre fine ai criptaggi dei programmi Rai sui decoder Sky, visto che già due sentenze hanno ribadito che l’azienda di servizio pubblico deve rispettare il principio di universalità, di neutralità tecnologica e di non discriminazione”.