Silvio Muccino risponde al fratello Gabriele: “hai uno spirito autodistruttivo!”
Continua la guerra mediatica dei fratelli Muccino, Silvio e Gabriele. Dopo l’attacco del regista del film campione di incassi, ‘La ricerca della felicità’, arriva la risposta di Muccino Jr. che si sfoga sulle pagine di Adnkronos. Una telenovela che va avanti da ormai otto anni. “Dopo 5 anni di assoluto silenzio – dichiara Silvio Muccino – stanco e disgustato dalle sempre più gravi dichiarazioni pubbliche di mio fratello che riguardano la mia vita, sono costretto a parlare del mio privato sperando che questo metta fine al suo delirante soliloquio che da anni intasa siti internet e giornali. A spingermi sono le parole, basse e infamanti, secondo le quali sarei stato ‘plagiato’ e ‘sequestrato’: io, un uomo di 31 anni, e da chi? da Carla Vangelista, un’amica, una scrittrice più che stimata, che collabora con me da anni, ingiustamente offesa dalle deliranti accuse di Gabriele”. “Non riesco a leggere niente di costruttivo nel cuore di quelle dichiarazioni. Non vedo l’artista, che mai mi sarei aspettato cadere così in basso al punto da trascinarmi per anni nel fango del pettegolezzo più bieco, e non vedo neppure il fratello perché Gabriele conosce benissimo i motivi del mio allontanamento, e sa che riguardano gravi episodi vissuti nella mia infanzia all’interno del nucleo familiare. Episodi di cui non parlo per decoro e per non nuocere alla mia famiglia. Gabriele sa. E se la memoria lo tradisce può sempre rileggere tutte le mail che gli ho inviato. Pochi anni fa fu proprio lui a tagliare i ponti con la mia famiglia, per costruirsi una vita serena con la moglie di allora. Fu proprio lui a dirmi che sarei dovuto ‘scappare da quella famiglia’. Ora sembra aver dimenticato. O forse preferisce non ricordare, perché quando il suo matrimonio naufragò, rinnegò tutto quello che aveva detto fino a quel momento a me e ai miei genitori e mi comunicò che era stato ‘plagiato’ dalla ex moglie”. “Non sono più disposto – continua l’attore e regista – a sopportare questo ridicolo teatrino fatto di sentimenti esibiti e di uno sbandierato amore fraterno nel quale non scorgo alcuna traccia di rispetto per me e le mie scelte, che siccome non condivise, si dichiarano frutto di plagio. Sarò pronto ad ostacolare ogni iniziativa di Gabriele che possa nuocere a me ed alle persone che mi sono vicine e forse, così facendo, lo aiuterò anche a salvarsi dallo spirito autodistruttivo che sembra ormai possederlo”.
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