Governo Bersani? Imposimato da Grillo: “8 punti del Pd? Acqua calda”

Governo Bersani? Imposimato da Grillo: "8 punti del Pd? Acqua calda"

Governo Bersani? Imposimato da Grillo: “8 punti del Pd? Acqua calda”

Dalle elezioni politiche italiane, che hanno decretato la vittoria della coalizione del centrosinistra con leader Pier Luigi Bersani, sono trascorse esattamente due settimane. Ad oggi però l’Italia si trova ancora senza un governo. Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle. che nella tornata elettorale è stato votato come primo partito, non ha ancora trovato, e forse non troverà mai un’intesa con Bersani, che dal canto suo ha presentato un programma in otto punti da portare a termine durante il mandato (se mai ci sarà). Nei punti però non è presente l’eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti, che tanto a cuore sta ai grillini, dunque al momento l’alleanza risulta impossibile da farsi. A criticare le azioni del Pd ci pensa anche Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, che sulle pagine del blog di Grillo scrive: “Cari amici, anche io sarei favorevole a una intesa tra M5S e PD, ma devo riconoscere che gli 8 punti del PD sono acqua calda. Manca il tema della riduzione dei costi della politica, l’eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti, le indennità parlamentari sproporzionate, i rimborsi elettorali anche a chi è stato sconfitto; poi c’è il problema delle spese enormi degli organi costituzionali: fa bene Grillo a non accettarli; sarebbe un suicidio”.

Anche Matteo Renzi, che in caso di nuove elezioni invoca nuovamente le primarie, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, ha voluto dire la sua’: “Il tentativo di Bersani è molto complesso. Se non ci sarà un suo governo, credo che si tornerà a votare. Bisogna aggiungere agli otto punti l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che sarebbe un atto di serietà, e si rimetterebbe in sintonia con il Paese”.

E intanto il tempo passa e la gente si chiede se mai ci sarà un governo a prendere in mano i problemi del paese, o se a maggio gli italiani saranno di nuovo chiamati a votare…

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