DDL Diffamazione: carcere per il giornalista, super-multa per il direttore editoriale
Nuovo appuntamento per il DDL Diffamazione. Il senatore Filippo Berselli del Popolo delle libertà prova a convincere Lea e Api con un nuovo emendamento. In questa nuova versione non cambia la previsione del carcere per il giornalista che verrà condannato per diffamazione; la novità è che il direttore editoriale verrà punito ‘solo’ con una multa molto salata che va dai 5 ai 50 mila euro. “Mi aspetto ora che la Lega e l’Api si riconoscano in questo emendamento e ritirino la richiesta di voto segreto per le altre due proposte di modifica che restano e per l’intero articolo 1 del provvedimento” ha dichiarato il senatore del PDL, “qualora l’autore sia ignoto o non identificabile, ovvero sia un giornalista professionista sospeso o radiato dall’ordine, si applica la pena della multa da tremila a trentamila euro”. Berselli rimane con il pugno chiuso sulla questione del carcere: “questo non ho potuto cambiarlo perché l’aula si era già espressa in tal senso. L’assemblea ha detto sì al carcere per i giornalisti e quindi io, benché personalmente contrario, non ho potuto cambiare le cose su questo fronte”. L’emendamento Berselli è stato depositato e verrà esaminato dall’aula del Senato giovedì 29 novembre. Intanto su Wikipedia appare ogni tanto un messaggio di minaccia di chiusura in Italia nel caso in cui il DDL Diffamazione diventasse legge. Nel frattempo si continua a discutere sul da farsi per far sentire la proprio voce in modo sonoro ma senza colpire i visitatori dell’unica enciclopedia mondiale libera.