Napoli, Walter Mazzarri: “dopo sconfitta con Juve avevo pensato di smettere”
L’allenatore del Napoli, Walter Mazzarri, dopo una settimana di silenzio stampa, parla della sconfitta subita nella Supercoppa Italiana contro la Juventus di Antonio Conte: “Mi volevo dimettere dopo la partita di Pechino. Abbiamo fatto bene a non partecipare alla premiazione. Non accetto lezioni di sportività da chi non riconosce le sentenze sportive. Le regole devono valere per tutti, senza pesi e misure diverse“. Alla domanda sul perché i giocatori del Napoli non fossero presenti alla premiazione Mazzarri risponde: “Non siamo rientrati perché tutti i giocatori erano sotto la doccia… Volevo vedere quello che dicevano loro se subivano tutto quello che abbiamo subito noi. Il paragone con Cammarelle e lo spirito olimpico? Bisogna vedere da che pulpito viene la predica. Da loro non lo accetto. Non lo accetto da una società che accampa 30 scudetti quando ci sono le sentenze sportive che gliene attribuiscono ventotto… Col senno del poi, vedendo quello che ha deciso il Giudice Sportivo leggendo il referto arbitrale, siamo stati ‘cornuti e mazziati’ e vi dico che non rientrare in campo è stata la cosa migliore. Se anche ci fosse stato qualche ripensamento sul nostro operato, questo è svanito guardando tutte le sanzioni che ci hanno comminato. Se noi fossimo rientrati in campo, magari incrociando gli arbitri, e qualcuno di noi avesse continuato a commentare le loro decisioni, cosa sarebbe accaduto? In quanti saremmo andati a Palermo? La società ha fatto bene a cercare di limitare i danni. Vi dico altri due aneddoti: quando sono stato espulso sono salito in tribuna e ho preso il telefono, era pieno di messaggi del tipo: “Dì al tuo presidente di ritirare la squadra”, di persone importanti e competenti nel calcio. Io sono stato zitto una settimana, rivedendo 4-5 volte la partita e ascoltando tutti i commenti, e avevo per un attimo anche pensato di smettere. Smettere col calcio, di dimettermi. Poi sono stato in vacanza un paio di giorni, in un feudo juventino, e tanti tifosi sono venuti da me a scusarsi, a dirmi: ‘Ci piaceva vincere ma ci piaceva vincere in un modo giusto, non così’. E allora ho pensato che rimanere e provare a dare qualcosa in più a questo calcio era la cosa migliore“.
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