Terremoto a Roma, sisma avvertito anche dal Papa
Alle ore 17.13 del 9 luglio, una scossa di terremoto ha colpito la Capitale. Il sisma di magnitudo 3.5 è stato avvertito sia in provincia di Roma che in alcuni quartieri della città. I comuni di Montecompatri, Colonna e Monte Porzio Catone sono da considerarsi quelli più vicini all’epicentro. L’Istituto Nazionale di Geofisica ha fatto sapere di aver registrato il punto esato ad una profondità di 10 chilometri. Secondo i primi rilievi della Sala Situazione Italia del dipartimento della Protezione Civile, non risultano danni a persone e/o cose. Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha spiegato che “l’ultima sequenza importante registrata nell’area, è avvenuta nel 1989-1990, quando migliaia di piccoli terremoti furono localizzati dalla rete sismica installata proprio per studiare la sequenza. Le attività sismiche dei Colli Albani sono dovute alle fasi “tardo-magmatiche” del vulcano con movimenti via via più deboli; la sua attività è iniziata circa 500.000 anni fa“. Il sisma è stato avvertito anche nel Palazzo Apostolico di Castelgandolfo, luogo in cui il Papa Benedetto XVI, dallo scorso martedì, sta trascorrendo le vacanze. A confermarlo è il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che attraverso un comunicato dichiara: “la scossa è stata avvertita, ma non ci sono state alcune conseguenze nelle Ville Pontificie“.