Amy Winehouse: il padre svela droga e inferno della figlia con Blake
Amy Winehouse, la cantante dall’anima soul morta lo scorso 23 luglio, viene finalmente raccontata in un libro dal padre Mitch. È infatti in arrivo in Italia la biografia intitolata “Amy, mia figlia” edita da Bompiani. La biografia della cantante di “Back to Black” racconta le vicende che l’hanno portata alla fama mondiale, insieme agli eccessi di alcool e droga. Secondo il padre non è stato il successo improvviso a portare Amy alla deriva e poi alla morte, ma è tutta colpa del marito Blake Fielder Civil. Così, il cattivo della storia è proprio lui, Blake, l’ubriacone strafatto che avvelena la vita della protagonista. Ma al contrario delle favole, per Winehouse non c’è nessun lieto fine perché noi tutti ricordiamo la sua ultima esibizione sul palco di Belgrado, quando non riusciva più a tenersi in piedi e biascicava parole senza senso invece di cantare. Poco tempo dopo è stata trovata morta sul letto di casa sua per una presunta overdose. Amy Winehouse non era certo il tipo di ragazza da farsi prendere da ossessioni amorose ma, secondo suo padre, Blake è apparso in un periodo molto particolare. In quel periodo era appena morta la nonna di Amy, madre di Mitch, che era il punto di riferimento per l’artista. Da quel momento Amy Winehouse si è sentita mancare la terra sotto i piedi e si è affidata a Blake, il classico cattivo ragazzo che l’ha portata a conoscere la droga e gli eccessi. Ovviamente Blake sfruttava la ricchezza di Amy per farsi pagare la droga e la cantante stava perfettamente al gioco. Nel 2008 Amy Winehouse ha deciso di smettere con la droga e ci è perfettamente riuscita. Il suo periodo in clinica, però, non è stato dei più facili. Secondo le rivelazioni del padre, infatti, Amy si drogava anche in clinica. Nascondeva la droga in posti come un orsacchiotto e un mazzo di fiori. Dopo essersi disintossicata, il suo errore è stato quello di credere che poteva smettere anche di bere e infatti è morta proprio per questo. Il fenomeno si chiama “stop and go” e consiste nel bere una quantità elevata di alcool dopo mesi di astinenza. Il padre di Amy ha voluto scrivere questo libro anche per mettere a tacere le voci secondo cui la figlia sarebbe morta per overdose. In attesa di ascoltare altre canzoni postume di Amy Winehouse che sarebbero in possesso dei produttori, possiamo leggere la sua vita in questo libro.