Catania: operazione antimafia alla stazione ferroviaria
CATANIA, 15 giugno 2011 – Si è conclusa con quattordici arresti e il sequestro di beni per oltre 5 milioni di euro l’ operazione antimafia “Libertà” condotta dal GICO della Guardia di Finanza di Catania e coordinata dalla Procura della Repubblica. Il “Gruppo della Stazione”, legato alla cosca Santapaola-Ercolano, operava prevalentemente nel settore delle estorsioni nella zona, appunto, della stazione ferroviaria di Catania. Le intimidazioni estorsive non erano circoscritte solo agli esercizi commerciali: una richiesta di pizzo giunse infatti anche a Giuseppe Galletta, candidato del Pd, che nel 2008 doveva tenere un comizio elettorale in quella zona della città. Tra i beni confiscati imprese, fabbricati, autovetture e conti correnti, oltre la società cooperativa onlus “Il cammino” che si occupava di gestire un servizio di ambulanze e con incassi di un milione di euro all’anno. In manette anche Patrizia Domenica Borzì, cassiera dell’organizzazione mafiosa e moglie del capomafia Giuseppe Zucchero, che, a sua volta, dal carcere di Palmi, gestiva tutte le attività.
“Questa cosca mafiosa ha oppresso per anni la città di Catania e questa indagine, condotta egregiamente dalla Guardia di Finanza con la supervisione dei colleghi della Procura, ha consentito di liberare una parte di Catania. Questa operazione è stata denominata Libertà proprio perché questa parte di Catania, la stazione di Catania, che fino a ieri era oppressa da questa cosca mafiosa, che si inseriva nella più vasta cosca Santapaola, è stata debellata con questi arresti, con il sequestro di un cospicuo patrimonio. Di questo penso che tutta la città debba essere grata per quello che gli inquirenti hanno fatto” è quanto ha dichiarato il Procuratore della Repubblica facente funzioni Michelangelo Patanè.
Annamaria Balistrieri