CATANIA, 20 maggio 2011 – Un terremoto di magnitudo 5.9 con epicentro a Simav, località della provincia di Kutahya, a 310 km dalla capitale Ankara, ha scosso la Turchia ed è stato registrato dai sismologi dell’ istituto di Kandilli-Istanbul giovedì 19 alle 21,15 ora italiana. A questa prima forte scossa ne sono seguite altre di assestamento, 68 secondo il quotidiano Hurriyet, la più forte di magnitudo 4,6, che hanno portato la gente, in preda al panico, a riversarsi in strada.
Al momento sono 3 i morti accertati. Secondo fonti locali si tratta di un ragazzo di 18 anni, morto a causa di un pilastro di cemento cadutogli sulla testa, di un uomo che preso dal panico si è gettato dalla finestra, e di un altro uomo che, reduce da un recente intervento al cuore, sarebbe morto a causa di insufficienza cardiaca.
Si aggira sui 100 invece il numero dei feriti, uno dei quali in gravissime condizioni.
La scossa ha causato diversi danni agli edifici, alla rete elettrica e a quella telefonica. Tra gli edifici crollati una moschea e l’ Università Dumlupinar a Kutahya, fortunatamente senza vittime.
Secondo l’Associated Press un terremoto di questa entità rappresenta un grave problema per un territorio attraversato da diverse faglie ma dove le abitazioni non sono state realizzate seguendo i criteri antisismici.
Già in moto la macchina degli aiuti.
Il sisma è stato avvertito anche al confine con Grecia e Bulgaria, oltre che a Istanbul e a Izmir.
Ricordiamo che in passato la Turchia, che è una zona altamente sismica, era già stata colpita da altri devastanti terremoti : nel sisma del 1970 si erano registrati un migliaio di morti, in quello del 1999 20 mila, in quello del 2003, invece, le vittime erano state 177, infine 51 in quello del marzo del 2010.
Annamaria Balistrieri