CATANIA, 27 Maggio 2011 – Ancora guai per il cantante britannico. Il musicista è stato condannato dalla Snaresbrook Crown Court a sei mesi di carcere per possesso di cocaina nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del cineasta Robin Whitehead. I due dividevano l’appartamento a Londra. Secondo la Corte, la cocaina che provocò il decesso di Whitehead era stata ceduta da Doherty, nella cui fedina penale ci sono altre due condanne simili per possesso di stupefacenti. La figlia del fondatore della rivista Ecologist era stata trovata morta lo scorso 24 gennaio, durante un party tenuto nella residenza di Wolfe: durante la festa, a cui partecipò anche Doherty, si fece un abbondante uso di diverse sostanze stupefacenti, in particolare eroina e cocaina.
All’epoca dei fatti furono arrestati in quattro: Doherty fu accusato di aver fornito droga all’ereditiera, poiché fu messo agli atti un video che mostrava il cantante e la Whitehead intenti a consumare droga. Tutti furono liberati su cauzione e Peter Wolfe (uno dei 4), alla fine, ammise di aver fornito lui la droga alla giovane 27enne.
Il leader dei Babyshambles, pare non poter fare a meno della droga. E pensare che da bambino si pensava ad un futuro totalmente diverso da quello attuale. Infatti in età adolescenziale veniva considerato quasi un bambino prodigio, ottimi voti a scuola, vincitore di concorsi di poesia e l’ammissione ad una delle università più prestigiose che abbandonò dopo il primo anno a causa della passione per la musica. Adesso la droga pare non dargli pace. Sembra che lo facci rimbalzare da un accusa all’altra. Si potrà considerare un cantante “maledetto”, visto tutte le vicende negative fin’ora. Speriamo in futuro più pulito per lui.
Mirko La Rocca